IL FONDO PER LA PROMOZIONE DEL LAVORO FEMMINILE? SPARITO

IL GOVERNO AVEVA ANNUNCIATO CHE I RISPARMI DERIVANTI DALLA PARIFICAZIONE DELL’ETA’ PENSIONABILE NEL SETTORE PUBBLICO SAREBBERO STATI DESTINATI INTERAMENTE A UN FONDO PER IL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E AL LAVORO DELLE DONNE – A UN ANNO DI DISTANZA QUEL FONDO E’ SPARITO

Risoluzione Bonino Germontani Ichino sul documento di economia e finanza (DEF), discussa il 4 e 5 maggio 2011 al Senato e respinta per quattro soli voti – In proposito leggi anche l’intervento in Senato di Emma Bonino sullo stesso tema, nella seduta pomeridiana del 4 maggio 2011 – V. inoltre la trascrizione della registrazione dei miei interventi, al Forum promosso dal Partito radicale a Roma il 9 dicembre 2008, sul tema In pensione quando? Al lavoro come? Donne, crisi economica, vulnerabilità sociale, occupazione, equiparazione

Il Senato, considerato che

a) l’art. 22-ter, comma 3, d.l. 78/2009, così come modificato dal d.l. 78/2010 convertito con Legge n. 122/2010, prevede che le economie derivanti dall’innalzamento dell’età pensionabile delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione confluiscano nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera b-bis), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e successive modificazioni;

b) il d.l. 78/2010 ha disposto che tali risorse devono essere destinate “per interventi dedicati a politiche sociali e familiari con particolare attenzione alla non auto sufficienza e all’esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici”;

c) la legge finanziaria 2010 (Art. 2, comma 129, secondo periodo, l. 191/2009) ha previsto che le disponibilità del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale “sono ridotte di 120 milioni di euro per l’anno 2010” – riduzione pari all’intero ammontare per il 2010 delle economie derivanti dall’innalzamento dell’età pensionabile delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione – a copertura dei maggiori oneri derivanti da provvedimenti nel settore sanitario, per il rimborso ai comuni del minor gettito derivante dall’abolizione dell’Ici sull’abitazione principale e per il finanziamento del Fondo per la non autosufficienza;

d) la legge di stabilità 2011 (Art. 1, comma 53, l. 220/2010) ha previsto che la dotazione del citato Fondo strategico siano ridotte di 242 milioni di euro anche per il 2011 – riduzione pari all’intero ammontare per il 2011 delle economie derivanti dall’innalzamento dell’età pensionabile delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione – a coperture di numerosi interventi fra i quali non sono previste misure di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici;

e) il Programma Nazionale di Riforma (PNR), nel prevedere interventi a favore della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici – in particolare in attuazione del programma per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro “Italia 2020” e dell’avviso

comune tra le Parti Sociali, siglato al Ministero del Lavoro, sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro – non fa alcun riferimento all’utilizzazione per queste finalità delle risorse del citato Fondo strategico espressamente destinate dalla legge per il finanziamento di interventi dedicati alla non auto sufficienza e all’esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici;

f) il PNR fa riferimento alla modifica del regime previdenziale delle donne che lavorano nell’Amministrazione Pubblica unicamente per sottolineare che “la misura dovrebbe favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso l‘allungamento delle loro carriere nel settore pubblico”, senza neppure evocare che le economie derivanti sono state destinate alle misure per la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia;

impegna il Governo

1) a integrare il Programma Nazionale di Riforma con l’indicazione degli interventi dedicati alla non auto sufficienza e all’esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici che s’intendono realizzare con le disponibilità del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale espressamente vincolate a queste finalità;

2) a presentare entro il 30 giugno 2011 un dettagliato programma pluriennale sugli interventi dedicati alla non auto sufficienza e all’esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici con l’indicazione delle dotazioni del citato Fondo che saranno utilizzate a tal fine in ciascuna annualità;

3) a prevedere che gli interventi per la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare siano rivolti a potenziare tutte le tipologie di servizi di assistenza per l’infanzia e per le persone non autosufficienti, a incentivare la flessibilità dell’orario di lavoro e di tutte le altre misure volte a introdurre nuove modalità organizzative e gestionali dei tempi di lavoro family friendly, a facilitare l’uso del part-time volontario e a introdurre il voucher universale per i servizi alla persona a partire dalle buone pratiche già in uso in Italia e in altri paesi europei, anche per ridurre il fenomeno del lavoro irregolare largamente diffuso in questo settore;

4) a reintegrare la dotazione del citato Fondo utilizzate per fini diversi nel 2010 e nel 2011;

5) a favorire interventi legislativi volti a differenziare il prelievo Irpef sui redditi di lavoro delle donne, al fine di favorire e stimolare una partecipazione quantitativamente e qualitativamente più elevata delle donne al mondo del lavoro.

Emma Bonino, Maria Ida Germontani, Pietro Ichino
la risoluzione è stata sottoscritta anche da
Franca Chiaromonte
Giampiero D’Alia
Anna Finocchiaro
Francesca Marinaro
Donatella Poretti
Marco Perducaì
Tiziano Treu 

 

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