ALCUNI RIFERIMENTI PER CHI INTENDA APPROFONDIRE L’ARGOMENTO CIRCA LA QUALIFICAZIONE DEI COSTI DELL’ASSISTENZA ALL’INFANZIA COME INVESTIMENTO ESENTATO DAL VINCOLO COMUNITARIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO
Nota per la Newsletter n. 202 – 28 maggio 2012 – in riferimento all’intervento di Andrea Tardiola e mio sullo stesso tema per la Nwsl n. 201 [1]
Ho ricevuto molti riscontri alla proposta di esentare dal vincolo del pareggio di bilancio le spese per l’educazione e l’assistenza all’infanzia e molte richieste di approfondimento. Propongo alcuni riferimenti bibliografici che possono fornire un quadro di informazione più completo sul tema.
Sono disponibili, innanzitutto, i numeri dell’offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia [2] prodotti dall’Istat. Si tratta di dati relativi all’anno 2009/2010, nel quale risultano iscritti negli asili nido comunali 154.334 bambini tra zero e due anni di età, mentre altri 38.610 bambini usufruiscono di asili nido convenzionati o sovvenzionati dai Comuni, per un totale di 192.944 utenti dell’offerta pubblica complessiva, ma con rilevanti differenziali tra territori. Più in generale sul tema dei servizi alle famiglie è di grande interessa il Rapporto Istat 2012 sulla situazione del Paese [3], presentato lo scorso 22 maggio, ripreso da tutti i principali organi di stampa per la denuncia del processo di impoverimento in atto.
Rispetto all’azione del governo Monti, rinvio alla sintesi del piano di azione coesione [4] sui fondi comunitari per il Sud che contiene l’investimento di 400 milioni per l’apertura di nuovi 18.000 mila posti in asilo nido entro il 2015.
Riguardo alle analisi e ai commenti di studiosi italiani che sottolineano l’importanza dei servizi per l’infanzia, rinvio all’articolo di Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera del 18 novembre 2011 Fisco, nidi, part-time: l’ agenda per le donne [5]. Si veda sul tema anche Il nido fa bene [6], un ricco contributo di Daniela Del Boca, Silvia Pasqua e Chiara Pronzato su lavoce.info, che spiega come la socializzazione precoce e il rapporto educativo con personale specializzato siano fondamentali per lo sviluppo dei bambini ed influiscano positivamente sugli esiti scolastici successivi. Quindi anche il recente articolo Il paese di Pollicino [7] di Daniela Del Boca, sempre su lavoce.info.
Naturalmente ricordo di leggere il dossier [8] di Save the Children, che ha il merito di aver riacceso il dibattito con la campagna Ricordiamoci dell’infanzia [9].
Infine, poiché questo dibattito rivolge lo sguardo alle decisioni che verranno assunte nei prossimi incontri dei capi di Stato e di Governo europei, richiamo l’importante saggio sullo stesso argomento di Frank Vandenbroucke, Anton Hemerijck e Bruno Palier The EU Needs a Social Investment Pact [10], pubblicato su OSE Paper Series, Opinion paper N. 5, maggio 2011.
jj