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1. P.A.: TRASPARENZA TOTALE, VALUTAZIONE, RESPONSABILIZZAZIONE DEI DIRIGENTI E BENCHMARKING

RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI SU OBIETTIVI PRECISI E MISURABILI, TRA I QUALI L’ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 33 DEL T.U. DEL PUBBLICO IMPIEGO – ATTIVARE SUBITO UN REGIME DI  FULL DISCLOSURE IN FUNZIONE DEL CIVIC AUDITING

Scheda contenente una delle nove priorità presentate da Scelta Civica al Governo Letta, 18 giugno 2013 – V. anche la sintesi delle nove schede [1]

Per rilanciare l’efficienza delle amministrazioni e l’efficacia dei loro interventi oggi, non sono necessari tanto interventi legislativi, quanto una nuova volontà e capacità, da parte dei vertici politici e del management pubblico, di esercitare fino in fondo le rispettive prerogative per:

1) mettere gli interessi degli utenti al centro del discorso, con priorità rispetto agli interessi degli addetti, mediante la fissazione per ciascuna struttura di obiettivi specifici, misurabili, realistici e collegati a scadenze temporali precise;

2) introdurre meccanismi per misurare, valutare e incentivare la produttività delle strutture;

3) generare un miglioramento continuo attraverso la trasparenza e il metodo del benchmarking, cioè del confronto tra amministrazioni che svolgono lo stesso tipo di servizio, in modo da sollecitare l’allineamento delle peggiori alle migliori.

La pubblica amministrazione oggi è prevalentemente al servizio di se stessa, degli interessi dei propri addetti. Occorre riorientarla, in modo da porla prioritariamente al servizio del cittadino. A questo fine, dovunque possibile, devono essere attivati sistemi di valu tazione da parte dei cittadini/utenti e degli osservatori qualificati (stampa specializzata, associazioni degli utenti, ricercatori universitari): è il metodo della public review per il confronto tra valutazione interna ed esterna.

Affinché i cittadini possano valutare l’operato delle amministrazioni, è fondamentale garantire la trasparenza totale, secondo il modello dei Freedom of Information Acts britannico e U.S.A., per:

1) rendere immediatamente accessibili in rete tutti i dati inerenti al funzionamento delle amministrazioni e agli obiettivi assegnati a ciascun dirigente;

2) far sentire il più possibile ai politici e ai dirigenti delle strutture pubbliche il fiato dell’opinione pubblica sul collo e vigilare contro l’ingerenza indebita dei politici nella gestione, offrendo una sponda solida ai dirigenti più corretti e professionalmente dotati che vi si oppongono.

Il miglioramento sarà imposto come obiettivo – realistico e misurabile che i dirigenti di queste amministrazioni saranno tenuti a
realizzare entro un termine appropriato. A quelli che mancheranno l’obiettivo in misura grave dovrà essere revocato l’incarico dirigenziale, a norma dell’articolo 21 del Testo Unico sull’impiego pubblico (d.lgs. n. 165/2001). E nelle strutture che mostrano
di non sapersi riallineare alla media dovrà essere bloccata l’erogazione di aumenti retributivi. Viceversa, le strutture che fanno
registrare i risultati migliori dovranno essere adeguatamente premiate nella distribuzione delle risorse disponibili.

Tra gli obiettivi dei dirigenti di vertice sarà prioritario quello del riequilibrio nella distribuzione degli organici, tra strutture che presentano situazioni di eccedenza e situazioni di carenza di personale, attraverso una gestione rigorosa della mobilità, anche tra amministrazioni diverse. Per questo basta che si incominci ad applicare con rigore l’articolo 33 del Testo Unico sopra citato.

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