TRASPARENZA PER FAR EMERGERE I CONFLITTI DI INTERESSE DEI PARLAMENTARI

L’ORDINE DEL GIORNO ACCOLTO DALLA PRESIDENZA DEL SENATO IL 24 LUGLIO 2008

 Il Senato,

in sede di discussione del bilancio interno,

premessa la necessità di rendere accessibile ai cittadini elettori i lavori del Senato e gli atti delle senatrici e dei senatori tanto in formato cartaceo quanto in formato digitale;

considerata la necessità di rendere noti i dati patrimoniali nonché gli interessi economici e finanziari degli eletti,

impegna il Collegio dei Questori:

a pubblicare su internet in formati standard, liberi e aperti (ad esempio XML) le dichiarazioni dei senatori circa la situazione patrimoniale, immobiliare e mobiliare propria, di cui all’articolo 2 della legge 5 luglio 1982, n. 441.

Ichino, Perduca, Vimercati, Fontana, Poretti

 

L’INTERVENTO DI ILLUSTRAZIONE (dal resoconto stenografico della seduta del 24 luglio 2008)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Ichino, il quale nel corso del suo intervento illustrerà anche l’ordine del giorno G7. Ne ha facoltà.

ICHINO (PD). Signor Presidente, nei giorni scorsi, in occasione del compimento di quanto ci è richiesto dall’articolo 2 della legge 5 luglio 1982, n. 441, cioè della dichiarazione circa la nostra situazione patrimoniale personale, mi sono informato sulle modalità con cui oggi viene garantita la visibilità di queste dichiarazioni al pubblico e alla cittadinanza.

Il risultato di questa indagine, se le informazioni che ho raccolto non sono errate e non le ho male intese, è che il grado di pubblicità di questi dati è il più basso che si possa immaginare: i dati sono effettivamente a disposizione del pubblico, ma a condizione che l’interessato si rechi presso l’ufficio competente, chieda l’accesso ai documenti cartacei disponibili e, attraverso un faticoso lavoro di censimento manuale, raccolga i dati che gli interessano.

Sappiamo, invece, che il concetto di pubblicità comprende una gamma molto ampia di gradi di accessibilità dei dati: una gamma che va – appunto – dal grado infimo, che caratterizza questo data-set, così come oggi è offerto al pubblico dalle nostre strutture, a quello massimo rappresentato dall’immediata accessibilità on line, su Internet, in formati che rendano immediatamente e facilmente leggibili i dati.

Proprio in questi giorni, in Commissione affari costituzionali, stiamo discutendo i disegni di legge nn. 847 e 746, in materia di trasparenza totale delle amministrazioni pubbliche. In particolare, il disegno di legge n. 746 sottolinea come trasparenza totale significhi, secondo i migliori modelli che abbiamo a disposizione nel panorama internazionale, immediata accessibilità e facile leggibilità on line dei dati che interessano. Ciò implica non solo mettere in rete i dati, ma anche metterli in modo da renderli facilmente leggibili, confrontabili ed elaborabili da parte del pubblico. Credo che questo sia il modo in cui dobbiamo intendere e praticare la pubblicità dei nostri dati patrimoniali, se vogliamo, come Parlamento, incominciare per primi, senza bisogno di una legge che ce lo imponga, a sperimentare quella trasparenza totale che ci accingiamo a prevedere per le pubbliche amministrazioni. Questo significa un vincolo per il Servizio di questura a collocare on line questi dati nella forma che li renda il più possibile accessibili e facilmente leggibili.

In un articolo recentissimo, del 19 luglio, su «la Repubblica» l’economista Tito Boeri ha messo in evidenza la quantità e l’articolazione delle possibili situazioni di conflitto d’interesse nelle quali si possono trovare i singoli parlamentari nell’esercizio della loro funzione, del loro mandato. È chiaro che la conoscibilità della nostra situazione patrimoniale non basterà per prevenire, evitare o rendere comunque visibili tutti questi conflitti d’interesse; ma certamente gioverà a metterne in evidenza – e quindi prevenirne – una parte rilevante.

Per questo credo che, anche in considerazione della riforma delle amministrazioni pubbliche nel senso della trasparenza delle stesse, cui stiamo ponendo mano sul piano legislativo, sarebbe particolarmente importante prendere un impegno concreto su questo terreno. E poi, soprattutto, attuarlo in modo molto rigoroso ed efficace, direi già nei prossimi giorni, visto che il termine per la presentazione delle nuove dichiarazioni sta per scadere. Già in agosto potremmo rendere accessibili questi dati al Paese. (Applausi dal Gruppo PD).

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