SCEGLI L’EUROPA: IL PROGRAMMA DI SCELTA CIVICA PER LE ELEZIONI EUROPEE

L’OBIETTIVO È COSTRUIRE ENTRO DIECI ANNI L’EUROPA FEDERALE, PUNTO DI RIFERIMENTO LIBERALE E DEMOCRATICO PER TUTTO IL MONDO, PUNTO DI RIFERIMENTO FONDAMENTALE PER LA RIFORMA STRUTTURALE E LA CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE DELL’ITALIA

Documento elaborato da Scelta Civica e dalle Associazioni liberal-democratiche alleate per le elezioni europee del 25 maggio 2014

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SCEGLI UN’EUROPA FEDERALE

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Noi, Paese fondatore dell’Unione Europea, vogliamo intensificare e accelerare il processo di integrazione tra i Paesi dell’Unione, di potenziamento del Parlamento europeo, di aumento delle risorse proprie dell’Unione e del peso dei suoi investimenti nell’economia del continente, con l’obiettivo di costruire entro il 2025 gli Stati Uniti d’Europa. Per questo è indispensabile difendere e anzi rafforzare il sistema dell’euro, ma anche superare l’attuale deficit democratico delle istituzioni europee.

Questo non è possibile se non superando l’attuale assetto dell’Unione ancora largamente intergovernativo: serve una Commissione che goda della fiducia del Parlamento e di un Consiglio che assuma la funzione di Camera degli Stati.. Lungo questo cammino vogliamo una UE capace di rafforzare la crescita economica e la propria capacità di competere con le economie più avanzate.

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Vogliamo quindi una Europa federale; e la vogliamo ispirata ai principi del liberalismo europeo, impegnata a coltivare e rinnovare i valori della cultura storica del Continente. Questo significa, tra l’altro:

−     coniugazione del pluralismo politico con la necessità di un sistema maggioritario che consenta la governabilità, mediante l’adozione di sistemi elettorali fondati sui collegi uninominali e il doppio turno di collegio;

−     legislazioni più semplici e meno intrusive, secondo le linee-guida del Decalogue for Smart Regulation emanato a Stoccolma il 12 novembre 2009;

−     estensione della competenza dell’UE in funzione della costituzione di uno spazio continentale di libertà fondamentali e di diritti civili, secondo gli standard desumibili dalla Carta dei Diritti Fondamentali e dalla giurisprudenza delle Corti Europee;

−     responsabilizzazione dei dirigenti amministrativi per il progressivo allineamento dei livelli di efficienza delle rispettive strutture ai migliori standard del continente (c.d. benchmarking); trasparenza totale delle amministrazioni: chiediamo l’adozione da parte dell’UE del principio della full disclosure; massima possibile contendibilità delle funzioni pubbliche;

−     politica comune di contrasto a ogni forma di corruzione o di uso scorretto del denaro pubblico;

−     riduzione della pressione fiscale mediante il taglio degli sprechi nella spesa pubblica: progressivo allineamento dei sistemi fiscali, con l’obiettivo di arrivare alla fissazione di un’entità massima del prelievo complessivo in ciascuno Stato membro, cui sarà comunque riservata autonomia circa le aliquote e la distribuzione, nel rispetto di quel limite complessivo massimo: riduzione tendenziale del perimetro di intervento della mano pubblica nella produzione di beni e servizi e nella vita dei cittadini;

−     incoraggiamento del terzo settore e adesione al principio di sussidiarietà nell’assistenza e nell’inclusione sociale delle fasce deboli dei cittadini, con superamento di ogni approccio dirigista e paternalistico;

−     allineamento progressivo dei debiti pubblici rispetto all’obiettivo del 60% del PIL anche attraverso un robusto piano di privatizzazione di aziende e immobili pubblici poco o male utilizzati,  in tempi adattati in ragione della maggior durata della recessione rispetto a quanto previsto nel 2010, quando venne stipulato il Fiscal Compact;

−     adozione, sul piano nazionale e sovranazionale, di tutte le misure necessarie per consentire l’introduzione degli eurounionbond per favorire gli investimenti produttivi e la crescita economica equilibrata dell’eurozona;

−     sviluppo di un sistema dell’istruzione fondato sulla libertà di scelta dei contenuti e sulla autonomia degli istituti scolastici, con finanziamento degli studenti e delle famiglie per rendere effettiva quella libertà di scelta, e al tempo stesso con responsabilizzazione severa degli istituti stessi circa l’efficacia dell’insegnamento, l’apertura al confronto tra opinioni e il rispetto dei principi costituzionali;

−     promozione dell’eccellenza nella didattica e ricerca universitaria, finanziata mediante possibilità di aumento delle rette universitarie interamente compensato, per un verso, da prestiti d’onore agli studenti, restituibili al raggiungimento di un minimo di reddito (income contingent loans), per altro verso da possibilità di fallimento degli atenei inefficienti;

−     libertà di scelta per i cittadini anche nei settori della sanità e – nei limiti del tecnicamente possibile – anche della previdenza, con principi-guida per le future riforme nazionali ed europee che assicurino anche in questo campo la piena contendibilità della funzione, massima trasparenza e concorrenza tra operatori pubblici e privati;

−     massimo possibile di flessibilità delle strutture produttive e massima possibile sicurezza economica e professionale nel passaggio da un posto di lavoro all’altro, in un sistema ispirato al principio della flexsecurity; rilevazione sistematica dei risultati degli interventi di politica attiva del lavoro e applicazione della comparazione dei risultati tra Paesi, anche in funzione della destinazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo;

−     accelerazione del processo di unificazione del sistema bancario europeo, anche in funzione della lotta contro la speculazione che porti a manipolazione dei mercati, con netta separazione tra banche d’affari e banche di risparmio;

−     protezione e valorizzazione del patrimonio culturale, coinvolgimento a tal fine degli operatori privati anche mediante agevolazioni fiscali e contributi europei funzionali sia al mantenimento dei beni storici e artistici, sia alla promozione delle attività culturali contemporanee; sostegno ai progetti culturali integrati e alla coproduzione tra istituzioni di Paesi diversi, che valorizzino le comuni radici culturali europee; esclusione di qualsiasi barriera alla libera circolazione dei prodotti culturali extra-europei;

−     protezione e valorizzazione delle risorse ambientali del Continente, nella consapevolezza che la ricchezza non è costituita solo dal Pil, ma anche e soprattutto dal benessere degli individui e dalla qualità del territorio;

−     investimento sulla ricerca nel campo delle energie rinnovabili, operato evitando distorsioni nel mercato comune energetico e gli sprechi, riducendo progressivamente i sussidi pubblici e impedendo il formarsi di lobbies monopoliste;

−     nel diritto civile, promozione di uno spazio giuridico comune sempre più ampio e armonizzazione delle procedure giudiziarie, basata sul principio della oralità, concentrazione e semplicità del giudizio, in funzione di una giustizia rapida e giusta;

−     sul piano penale, drastica riduzione del ricorso alla carcerazione preventiva e ampliamento del ricorso alle pene alternative alla reclusione.

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Vogliamo una Europa federale capace di esprimere una politica estera efficace su scala mondiale e di assumere una funzione di leadership nella promozione dei valori del liberalismo nel mondo; e dunque una Europa

−     interessata all’adesione dei Paesi europei limitrofi che ne accettano i principi e aperta al partenariato con tutti i Paesi mediterranei;

−     impegnata nella promozione di trattati di libero scambio, in primis con il Nord America;

−     capace di porre in essere un dispositivo di difesa comune;

−     consapevole del proprio ruolo di solidarietà e di sicurezza collettiva nel mondo, impegnata per questo nel rafforzamento del legame atlantico, garanzia di pace nel mondo;

−     capace di dimostrare fermezza nei confronti degli Stati che violano il diritto internazionale;

−     consapevole dell’inevitabilità della globalizzazione, ma capace di pretendere regole chiare e incisive nel commercio internazionale che promuovano la massima liberalizzazione degli scambi, al tempo stesso proteggendo i diritti del consumatore, valorizzando le nostre eccellenze e contrastando con ogni mezzo la contraffazione e ogni altra forma di concorrenza sleale;

−     capace di rafforzare il proprio mercato unico, grande opportunità per le nostre imprese, con un impegno della Commissione europea per la promozione di politiche di apertura e di libera concorrenza in tutti i Paesi dell’Unione;

−     capace di darsi regole comuni in materia di immigrazione, che va considerata come un’opportunità e non una minaccia;

−     capace di praticare una politica comune di asilo politico e accoglienza dei profughi rispettosa dei diritti umani, con una migliore gestione comune delle frontiere esterne, in particolare di quella mediterranea, e una maggiore cooperazione per combattere la criminalità internazionale.

 

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