LIBERALI ALL’INGROSSO, CORPORATIVI AL MINUTO

A PAROLE DESTRA E SINISTRA DICHIARANO, IN ASTRATTO, DI VOLER DIFENDERE LA LIBERTA’ DI ACCESSO A PROFESSIONI E MESTIERI, MA NEI SINGOLI CASI FINISCONO SEMPRE COL SOSTENERE LE ISTANZE DI CHIUSURA AVANZATE DAGLI INSIDERS

Interventi svolti nella seduta antimeridiana del Senato del 23 marzo 2014 sull’emendamento 2.0.4, testo 2, al disegno di legge n. 471 recante Modifiche agli articoli 348, 589 e 590 del codice penale, nonché agli articoli 123 e 141 del testo unico delle leggi sanitarie, di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, nonché all’articolo 8 della legge 3 febbraio 1989, n. 39, in materia di esercizio abusivo di una professione e obblighi professionali

[…]

ICHINO (SCpI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ICHINO (SCpI). Signora Presidente, nell’associarmi alla richiesta del collega volta ad avere il testo dell’emendamento 2.0.4 (testo 2), osservo comunque che esso esce dell’area propria d’intervento del provvedimento in esame, per disporre un giro di vite in un campo, quello della mediazione immobiliare, estraneo al provvedimento. Vorrei attirare l’attenzione dei colleghi sul fatto che in quest’Aula siamo per la concorrenza e l’apertura dell’accesso al lavoro quando ne parliamo “all’ingrosso”, poi però, “nel dettaglio”, siamo sistematicamente propensi a chiudere, ritenendo che occorra “tutelare la qualità della prestazione”, anche a costo di dare giri di vite nel senso dell’inaccessibilità delle singole attività produttive di beni e servizi. Questa schizofrenia dell’atteggiamento del legislatore non giova all’apertura e alla flessibilità del mercato del lavoro.
Per le professioni in cui non sono in gioco i diritti fondamentali della persona, la salute o la libertà dei cittadini, il principio generale deve essere quello della libertà di accesso, del controllo della correttezza del comportamento, e semmai della radiazione di chi non si comporta correttamente. Questa è una logica molto diversa da quella della restrizione dell’accesso allo svolgimento di un’attività.
Per questo motivo, salvo riesaminare il nuovo testo dell’emendamento, il mio Gruppo su di esso esprimerà un voto contrario.

[…]

ICHINO (SCpI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ICHINO (SCpI). Signora Presidente, a proposito di questo emendamento, vorrei chiarire, che non abbiamo fatto questione della sua inammissibilità; quindi non c’è stato alcun appunto all’operato della Presidenza. Ne facciamo solo una questione di merito, osservando che nel 2011 il Senato, come anche la Camera, ha approvato una norma che sopprimeva tutte le restrizioni all’accesso ad attività professionali e a mestieri, salvo riforma organica della materia entro un anno. Quella tendenza fondamentale all’apertura alla concorrenza esprimeva l’accoglimento da parte nostra dell’invito dell’Unione Europea a ridurre i lacci che avviluppano il nostro mercato del lavoro, subordinato, ma anche quello del lavoro autonomo.
Ora, l’emendamento che siamo chiamati adesso a votare ha un segno diametralmente opposto, cioè quello di un giro di vite e di un aggravamento di un divieto attraverso l’appesantimento della sanzione; esso va in direzione diametralmente opposta rispetto a quell’orientamento generale che ci siamo dati tre anni fa. E non è una scelta che compiamo nell’ambito di una ristrutturazione organica della disciplina della materia; è il puro e semplice accoglimento dell’istanza corporativa di un piccolo gruppo di insiders che vuole ridurre e penalizzare la concorrenza da parte degli outsiders. Questo è un errore che noi ripetutamente compiamo quando trattiamo delle singole attività, salvo poi proclamarci favorevoli alla maggiore flessibilità, alla maggiore concorrenza quando ne parliamo «all’ingrosso».
Per questo motivo, il Gruppo di Scelta Civica voterà contro l’emendamento in esame, con l’auspicio che un minimo di coerenza da parte di tutti gli altri Gruppi, tranne ovviamente di quelli che nel 2011 si pronunciarono contro questa scelta di carattere generale, porti anche altri a votare contro.

 

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