“COME SI CONCILIA DON MILANI CON IL LIBERALISMO?”

LA PARTE NON CADUCA DELLA PREDICAZIONE DEL PARROCO DI BARBIANA SI COLLOCA SUL PIANO MORALE – L’ADESIONE A QUELL’INSEGNAMENTO NON È CONTRADDETTA DAL COLLOCARMI, SUL PIANO POLITICO, NEL SOLCO DEL LIBERALISMO EUROPEO – MA NEPPURE LUI OGGI SAREBBE TENERO CON QUESTA VECCHIA SINISTRA 

Lettera pervenuta il 10 maggio 2014, a seguito della pubblicazione sul Corriere della Sera del mio articolo La lezione di don Milani – Segue la mia risposta.

Caro Ichino,
ho apprezzato il suo ricordo di don Lorenzo Milani. Ma una cosa non mi è chiara: come si concilia la sua perdurante ammirazione nei confronti di questo che ben può considerarsi come uno dei padri nobili del catto-comunismo con l’adesione da lei professata agli ideali del liberalismo europeo, che del catto-comunismo è l’esatto contrario? C’è qualche cosa che mi sfugge? Cordialmente
U.C.

La parte non caduca della predicazione di don Milani, alla quale mi sento ancora oggi profondamente legato, è quella che si colloca sul piano morale. Il liberalismo a cui cerco di ispirare il mio lavoro volto a costruire  un’economia aperta, caratterizzata dalla massima possibile mobilità sociale e dalla piena contendibilità di tutte le funzioni di rilievo sociale, a partire da quelle pubbliche, è invece un sistema di valori e un progetto che si collocano sul piano politico. Oggi a me sembra che in Italia sia proprio nel contesto di un’opzione liberal-democratica che può collocarsi l’azione più utile per liberare dal bisogno i più poveri e diseredati. Nello statalismo e nel dirigismo della vecchia sinistra – che si chiami ancora, o no, “comunista” – vedo la difesa di troppe rendite, la conservazione di troppe strutture che oggi impoveriscono il Paese, la perpetuazione di una spesa sociale tutta orientata a privilegiare la mia generazione rispetto alle successive; e anche la protezione sistematica della parte dell’Italia che non rischia (quella dell’impiego statale o regionale e delle imprese poco produttive tenute in vita con il denaro pubblico) contro l’interesse di chi non ha alcun paracadute, ricco o povero che sia. Non credo che don Lorenzo, se vivesse oggi, sarebbe  tenero con questa vecchia sinistra, quasi sempre incapace di guardarsi allo specchio e di cogliere i segni dei tempi.    p.i.

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