N. 318 – 3 novembre 2014

CGIL: SCIOPERO POLITICO CONTRO IL JOBS ACT, MA SUL SUO CONTENUTO CONCORDA
Nel manifesto del sindacato guidato da Susanna Camusso una netta apertura al contratto a tutele crescenti, “se sostituirà le troppe forme di precariato esistenti”; ma allora, perché minacciare la guerra totale prima ancora di avere esaminato da vicino le nuove norme? Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.

SALARIO ORARIO MINIMO ANCHE IN ITALIA? SÌ, NO, COME
Perché il progetto di istituzione di uno standard retributivo minimo nazionale,  contenuto nel Jobs Act, non piace ai sindacati; e un richiamo all’utilità del metodo sperimentale in questa materia: leggi un mio breve intervento su questo tema.

Portale della Semplificazione e della Flexsecurity

RELAZIONI PUBBLICHE E LOBBYING: TRENT’ANNI PERSI, ORA SI RIPARTE
Avviato alla Commissione Affari Costituzionali l’iter parlamentare di un disegno di legge (d.d.l. Manconi e Ichino 5 agosto 2013) per una disciplina moderna dell’attività di relazioni pubbliche e dei rapporti tra rappresentanti di interessi privati e rappresentanti delle istituzioni, che attende ormai dal 1982: leggi la mia intervista a un laureando in Scienze politiche.

PERCHÉ NON HA MOLTO SENSO PARLARE DI UN “SINDACATO DEGLI OUTSIDER”
“Sindacato” significa monopolio dell’offerta da contrapporre a un monopolio della domanda. Gli outsider hanno bisogno di mercato del lavoro fluido, contendibilità delle funzioniparità di opportunità a tutti i livelli: compito di un partito più che di un sindacato. Leggi la mia dichiarazione pubblicata sul Foglio di venerdì in risposta all’idea lanciata giovedì da Giuliano Ferrara.

Trasparenza e Valutazione nelle p.a.

ANCORA SULLO SPARTIACQUE DESTRA/SINISTRA
Rispondo a un lettore, che mi scrive a proposito del mio editoriale telegrafico di lunedì scorso: non sostengo che abbia perso valore la distinzione tra chi attribuisce più peso al valore dell’uguaglianza e chi a quello della libertà, ma mi sembra che, in Italia, da almeno un decennio stia progressivamente assumendo un rilievo maggiore il confine tra chi sostiene la strategia europea del nostro Paese e chi sostanzialmente la avversa. È questa, oggi, la scelta dalla quale discendono le conseguenze maggiori, sia sul piano delle pari opportunità sia su quello delle libertà fondamentali.

MOLTO MIGLIORATO IL REGOLAMENTO DEL FONDO PER LE POLITICHE ATTIVE
È on line il nuovo schema del decreto, che ha già ottenuto giovedì scorso il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni. Le osservazioni fortemente negative sulla prima versione hanno ottenuto un buon risultato: ora il contratto di ricollocazione è al primo posto tra le misure da sperimentare e non è più indispensabile il cofinanziamento. Per rendersi conto del cambiamento ottenuto, basta confrontare questo nuovo con il primo schema proposto dal Governo alla Conferenza Stato-Regioni il 20 ottobre scorso.

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