AMANDA E RAFFAELE RINGRAZINO E CHIEDANO SCUSA

SONO STATI ASSOLTI IN UN ORDINAMENTO NEL QUALE GLI IMPUTATI DEVONO ESSERE ASSOLTI SULLA BASE DI UN DUBBIO RAGIONEVOLE, ANCHE QUANDO MOLTO PROBABILMENTE SONO COLPEVOLI

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 339, 29 marzo 2015.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito abbassino la cresta e si rallegrino per come è andata a finire: queste loro minacce di chiedere allo Stato italiano un risarcimento sono del tutto fuori luogo. Non dimentichino che sono stati assolti in un ordinamento molto civile, nel quale gli imputati devono essere assolti anche quando molto probabilmente sono colpevoli, sulla sola base del ragionevole dubbio. E a produrre indizi pesanti della propria colpevolezza – quelli che hanno reso necessari cinque gradi di giudizio – hanno intensamente cooperato entrambi, con il loro cinismo, i loro comportamenti tutt’altro che limpidi e lineari, poi nel corso delle indagini con le loro reticenze, bugie, contraddizioni e amnesie (Amanda, in particolare, anche a stare alla sua versione dei fatti, è colpevole almeno di calunnia grave nei confronti di una persona e di omissione di soccorso nei confronti della amica e coinquilina in situazione di grave pericolo). Vedo molte più ragioni per chiedere scusa che per chiedere risarcimenti.

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