L’ALA SINISTRA DEL PD, CHE PERDE PIUME, E QUELLA LIBERAL

UNA ASSOCIAZIONE LIBERAL-DEMOCRATICA C’È GIÀ E FUNZIONA A PIENO RITMO: SI CHIAMA LIBERTÀEGUALE E FA CAPO A ENRICO MORANDO

Lettera pervenuta il 28 giugno 2015 – Segue la mia risposta.

Caro Ichino,
leggo e polemizzo con coloro i quali si lamentano con Renzi per  la “grave perdita” del PD con l’uscita di Civati, Fassina, Cofferati e altri. Renzi non riesce a tenere unito il partito e questo è un problema per Cuperlo. Nel dicembre del 2012 diversi dirigenti e deputati del PD, fondatori del partito stesso,  manifestarono il loro disagio per la non coerenza del PD nel sostenere l’agenda per l’Europa in continuità con molte delle scelte compiute dal governo Monti, sostenuto dal PD e da una ampio schieramento. Si preferì l’alleanza con SEL, che era all’opposizione di Monti, sostenuto dal PD, e vedeva come fumo negli occhi l’agenda per l’Europa. Monti prese il 10% dei voti che porto via per gran parte al cdx, che perse di soli 120.000 voti! La componente liberal del PD che approdò a Monti, quando se ne andò, suscitò indifferenza nei vertici del nazionali del PD. Se ne vanno dei rompiballe! Si espresse qualcuno. Ora mi chiedo: van via dirigenti e fondatori del PD di area Liberal e non c’è nessun richiamo all’incapacità dell’allora gruppo dirigente a tenere unito il partito. Van via da sinistra… è tutto una intervista di Cuperlo… perdita dolorosa… c’è un problema nel PD. Due pesi, due misure? Ah la doppiezza! Mi ricorda un po’ la vicenda della componente riformista del PCI che fu letteralmente falcidiata tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90. Deboli e filosocialisti era l’accusa rivolta a Napolitano, Macaluso, Chiaromonte, Cervetti, Rainieri… poi, belli come il sole, aderiscono all’Internazionale socialista al PSE. Sta di fatto che le ragioni di quella componente riformista si sono affermate. Hanno vinto. Molte delle analisi e delle azioni del governo Renzi si ritrovano in quel pensiero. Per fortuna la truppa dei parlamentari Liberal transitati in SC è rientrata nel PD, sollecitata da Renzi. Ora ci sono le condizioni perché si costituisca, di fatto, una componente Liberal (democratica e socialista) che trovi  i suoi promotori nei parlamentari, in primo luogo, ma anche in personalità di rilievo, magari ora ai margini della politica attiva, amministratori locali, e simpatizzanti (quale è ora, per quel che mi riguarda personalmente, il mio status). Vedo un proliferare di iniziative per dare vita a correnti: Area Riformista, per esempio, ma tante altre… una s’è tenuta a Piacenza Venerdì 26 giugno con personalità di ex-lettiani e Fioroni. Una corrente Liberal Socialista e Democratica con Ichino, Morando, Tinagli, Lanzillotta, Romano e altri non credi sia possibile? In periferia servirebbe come il pane.
Io ed altri di Parma ci siamo. Ciao
Massimo Pinardi

Una associazione liberal-democratica composta per la maggior parte da dirigenti, militanti e simpatizzanti del PD, esiste già da tempo ed è molto attiva: è LibertàEguale, di cui Enrico Morando è presidente e del cui ufficio di presidenza fanno parte tra gli altri, insieme a me, Stefano Ceccanti, Paolo Gentiloni, Marco Leonardi, Alessandro Maran, Marco Martorelli, Tommaso Nannicini, Claudio Petruccioli e Giorgio Tonini. Tecnicamente, non è una “corrente” del Pd: si definisce come una associazione di cultura politica; ma mi sembra che questo la renda più capace di coinvolgere anche simpatizzanti ed “esterni” – io stesso, Alessandro Maran e altri abbiamo continuato a pieno titolo a farne parte anche durante il periodo di impegno in Scelta Civica – e rafforzi la sua capacità progettuale. Vero è che sarebbe assai opportuno realizzare un collegamento organico anche con altre associazioni liberal-democratiche, come Liberal-Pd, che fa capo a Enzo Bianco, e Glocus, che fa capo a Linda Lanzillotta; spero che prima o poi si arrivi anche a questo.  (p.i.) 

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