IL TERRORISMO E LA QUESTIONE GIOVANILE

UNA INCISIVA POLITICA PER TUTTI I GIOVANI PUÒ CERTAMENTE TAGLIARE MOLTA ERBA SOTTO I PIEDI AL TERRORISMO, MA NON PUÒ SOSTITUIRE I SERVIZI DI SICUREZZA E DI INTELLIGENCE

Messaggio pervenuto il 25 luglio 2016, in riferimento al mio editoriale telegrafico del giorno precedente, I semi di una stagione migliore – 1. Una nostra eccellenza preziosa  – Segue la mia risposta .
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Professore buon giorno, ho letto le sue considerazioni sull’antiterrorismo italiano che mi trovano pienamente d’accordo.
Vorrei però, a margine di tali conisderazioni, proporgliene un’altra e sapere la sua opinione.terrorismo islamico e giovani Vado ripetendo da tempo che l’approccio al terrorismo fondamentalista non tiene assolutamente in conto un aspetto che è, invece, decisivo e cioè che i terroristi sono in prevalenza giovani europei i quali, come molti giovani nei nostri anni di piombo, manifestano il proprio disagio sociale attraverso l’adesione all’unica 2ideologia” radicale che ad essi oggi si propone, appunto quella del fondamentalismo islamico. Niente più e niente meno rispetto a ciò che è accaduto in Italia, ma anche in Germania, negli anni delle Brigate Rosse e della Rote Armee Fraktion.
Al di là delle necessarie verifiche delle connessioni internazionali, quindi, solo una incisiva politica per i giovani, concertata a livello europeo, in grado di risolvere quel disagio sociale di cui i giovani sono i principali testimoni, potrà contribuire a risolvere il problema del terrorismo. Fino a quando l’Europa non riconoscerà come propri figli anche i giovani terroristi, le risposte che verranno fornite saranno insadeguate al bisogno. Cordialmente
Giampiero Pino

Concordo largamente, salvo proporre due osservazioni. La prima è che il nesso tra terrorismo e situazioni di disagio sociale non era affatto evidente nel caso delle Brigate Rosse e della Rote Armee Fraktion, ma non lo è neppure oggi in riferimento al terrorismo di ispirazione islamica fondamentalista: non dimentichiamo che Osama Bin Laden era un miliardario, rampollo di una delle famiglie più ricche del mondo. La seconda è che una buona politica per i giovani può certamente tagliare molta erba sotto i piedi al terrorismo, quale che ne sia la matrice, ma non potrà mai bastare per sradicarlo: saranno sempre indispensabili anche quei buoni servizi di intelligence e di sicurezza, dei quali per nostra fortuna l’Italia è ben dotata.   (p.i.)

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