- Pietro Ichino - https://www.pietroichino.it -

SIAE: IL GOVERNO CONTRO L’ANTITRUST (E CONTRO SE STESSO)?

IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI SEMBRA PROCEDERE SULLA VIA DEL RAFFORZAMENTO DEL REGIME DI MONOPOLIO SIAE, IN NETTA CONTRADDIZIONE CON L’IMPEGNO ASSUNTO NEL LUGLIO SCORSO E CON IL PARERE DELL’AUTORITÀ ANTITRUST

Interrogazione presentata alla Presidenza del Senato nel corso della seduta del 21 dicembre 2016, in riferimento allo schema di decreto presentato dal Governo al Senato l 16 dicembre precedente (il testo dello schema di decreto può essere scaricato mediante il link che precede l’interrogazione) – Si può scaricare la risposta all’interrogazione del ministero dei Beni Culturali, del 13 giugno 2017 – In argomento v. anche l’ordine del giorno approvato quasi all’unanimità dal Senato [1] il 28 luglio 2016, sul quale il Governo aveva espresso il proprio assenso (ivi ulteriori riferimenti a documenti e interventi precedenti)

.

icona-dwl8Scarica lo schema di decreto trasmesso dal Governo al Senato il 16 dicembre 2016 [2]

 

icona-dwl8 Scarica la risposta del ministero dei Beni Culturali all’interrogazione [3]

 

INTERROGAZIONE
al Presidente del Consiglio dei Ministri,
al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
e al Ministro per la Pubblica Amministrazione

dei senatori ICHINO, PUPPATO, FUCKSIA, BERGER, REPETTI, D’ADDA, DALLA ZUANNA, FAVERO, LANZILLOTTA, MARAN

Premesso che:

considerato che:

i contenuti dello schema di decreto sono incompatibili sia con le indicazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AS1281, 1° giugno 2016), sia con gli impegni assunti dal Governo con l’accettazione dell’Ordine del Giorno G-20.101, e imposti al Governo medesimo dal Senato con l’approvazione di quell’Ordine del Giorno;

si chiede di sapere:

– sul piano del metodo, se il Governo non ritenga di dover riportare il procedimento di messa a punto del decreto legislativo attuativo della delega conferitagli dal Parlamento nelle sedi competenti e su binari di correttezza nei confronti di tutte le Parti interessate: autori, produttori, artisti interpreti ed esecutori, nonché utilizzatori, anche attraverso delle consultazioni pubbliche, come avvenuto nei diversi Paesi dell’Unione Europea prima del recepimento della Direttiva;

– sul piano dei contenuti, come il Governo intenda ottemperare agli impegni assunti con l’Ordine del Giorno G-20.201 approvato dal Senato e in particolare a quello di operare in coerenza con il contenuto del parere 1° giugno 2016 dell’Autorità Antitrust;

– per quali ragioni il compito di vigilare su questo settore del mercato non venga affidato a un soggetto terzo, quale la stessa AGCM, oppure l’AGCOM, che sono autorità indipendenti dotate della necessaria competenza tecnica e istituzionale necessaria e che potrebbero oltre alla funzione di vigilanza, svolgere anche il ruolo di regolatore, nel confronto con tutte le parti interessate.. [2]