LE INCOERENZE DEI NOSTRI ANTIPOLITICI

GRAN PARTE DEL FRONTE DEL “NO” PROTESTA CONTRO “IL QUARTO GOVERNO NON ELETTO DIRETTAMENTE DAL POPOLO”, MA AL TEMPO STESSO PROPUGNA UN SISTEMA NEL QUALE I GOVERNI NECESSARIAMENTE SI DECIDONO NEL CHIUSO DEL PALAZZO

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 418, 12 dicembre 2016 – In argomento v. anche gli altri documenti e interventi raccolti nella sezione Riforme istituzionali.
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GrilloFa tenerezza sentire Beppe Grillo, Matteo Salvini e Giorgia Meloni tuonare contro “il quarto governo di fila non eletto dal popolo”, rivendicando lo scioglimento immediato del Parlamento perché il popolo medesimo possa esercitare la propria prerogativa sovrana di scegliersi direttamente il governo. I poverini non si sono ancora accorti che la seconda parte della “Costituzione più bella del mondo”, da loro vittoriosamente difesa con le unghie e coi denti, non attribuisce affatto quella prerogativa direttamente al popolo, bensì ai partiti rappresentati in Parlamento, con loro facoltà, se i numeri ci sono, di aggregarsi di volta in volta come preferiscono. Soprattutto se, come gli stessi Grillo e soci rivendicano, la legge elettorale deve essere ispirata al proporzionalismo, poiché questo aumenta le combinazioni possibili.
Berlusconi perplessoStesso discorso per l’ineffabile Silvio Berlusconi, anche lui a parole fautore delle “urne il più presto possibile per lasciar decidere gli elettori”, e anche lui ora alfiere del sistema proporzionale (solo perché il suo partito non può più coltivare alcuna vocazione maggioritaria); con l’aggravante, per l’ex-cavaliere, che appena quattro anni fa – per la precisione nella primavera 2012 – fu proprio lui a proporre un accordo al Pd per una riforma nel segno del semipresidenzialismo, con sistema elettorale uninominale maggioritario. Quantum mutatus ab illo! Si è dimenticato di quella sua proposta? Un’altra cosa vorrei chiedergli: come si concilia il suo proclama di questi ultimi giorni “nessun governo insieme al Pd” con la rivendicazione di un sistema elettorale proporzionale? A quale governo pensa, il buon Silvio, dopo il ritorno al proporzionale? Con i Cinque Stelle?

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