TRUMP, IL GRANDE JIHADISTA

“VIVO ENTUSIASMO TRA I FONDAMENTALISTI DI OGNI CONTRADA PER IL BANDO DI TRUMP: ECCO FINALMENTE  ANCHE IN OCCIDENTE QUALCUNO CHE TRATTA LA GENTE SOLO SULLA BASE DI RAZZA E RELIGIONE, COME I TERRORISTI ISLAMISTI

L’Amaca di Michele Serra pubblicata su la Repubblica del 31 gennaio 2017 – In argomento v. anche Perché l’Isis vuole bloccare la globalizzazione e il sesto dei Sette appunti su Trump presidente e noi       .

Michele Serra

Michele Serra

Vivo entusiasmo tra i jihadisti di ogni contrada per il bando di Trump: ecco finalmente qualcun altro che ragiona su basi religiose e razziali, in speculare sintonia con i presupposti stessi del terrorismo islamista. L’imam fanatico si sente meno isolato. Non è un partitello xenofobo, non è un giornaletto fascista, è la prima democrazia del mondo, cuore dell’Impero di Occidente, a riconoscere finalmente che i Cristiani son Cristiani e i Mori sono Mori. È un flagrante indebolimento della odiata democrazia americana (Trump è antipatriottico, proprio in termini tecnici) ed è quanto di meglio potesse toccare in sorte ai fautori della battaglia finale, Armageddon, una coproduzione Bibbia-Corano, il più grande film catastrofista di tutti i tempi.
Trump è troppo tronfio per capirlo. Ma non tutto il male viene per nuocere, se questo deprimente episodio dovesse servire, almeno in parte, a orientare i confusi, che sono (siamo) tanti. Di fronte al pauroso spettacolo del presidente degli Stati Uniti che promulga editti su basi religiose e razziali persino la scalcagnata Europa, con il suo balbettio rituale a proposito dell’universalità dei diritti e dei doveri degli esseri umani, rischia di credere un pochino di più a quello che dice.

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