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INDIMENTICABILI QUELLE VACANZE INSIEME

“L’ho letto tutto d’un fiato, e mi è piaciuto moltissimo […] in tanti passaggi mi sono commossa, in altri divertita […]. Ho ammirato la tua sincerità nel raccontare anche aspetti di te e della tua famiglia che normalmente si preferisce tenere nascosti, la tua lucidità nell’analisi, l’autonomia e il coraggio nelle idee e nelle scelte, la coerenza”

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Lettera di Maria Vittoria Cirillo pervenuta il 7 maggio 2018 –
Gli altri documenti, foto, recensioni e commenti sul libro La casa nella pineta sono raccolti nella pagina ad esso dedicata [1] .
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Caro Pietro,
Giovanna mi ha regalato il tuo libro che ho letto tutto di un fiato.  E mi è piaciuto moltissimo.
È veramente molto interessante e avvincente: in tanti passaggi mi sono commossa, in altri divertita; varie pagine le ho rilette più volte per penetrarle meglio. […] Ho ammirato la tua sincerità nel raccontare anche aspetti di te e della tua famiglia che normalmente si preferisce tenere nascosti, la tua lucidità nell’analisi, la profondità degli affetti, l’autonomia e il coraggio nelle idee e nelle scelte, la coerenza, doti che in gran parte conoscevo e apprezzavo già da tempo. E la tua capacità di scrittura. Una vita e un libro davvero belli e intensi.

Un passaggio della ferrata dello Chétif sopra Courmayeur

La vostra famiglia per me e per tutti noi è stata molto importante, sia prima che dopo la morte di nostra madre. L’amicizia con Giovanna, i soggiorni a Pellizzano, le vacanze passate insieme al Forte e a Courmayeur (indimenticabili le estati del ’64 e ’65 con le lunghe gite in montagna, la scalata con la corda ferrata, le pancourmayeurensi organizzate da Luciano, le cantate serali…), le feste in via Giotto, i consigli/ordini di “zia” Francesca. E poi le tante persone interessanti che abbiamo conosciuto tramite voi, gli stimoli che ho ricevuto. Insomma vi ho sempre considerato una seconda famiglia, fondamentale nella mia infanzia, adolescenza, giovinezza, famiglia di cui nel libro ho ritrovato tanti ricordi e scoperto nuovi aspetti ed episodi.
A proposito del gusto esoterico del tuo papà, ricordo il gioco che aveva lanciato durante gli accompagnamenti in macchina a scuola: l’esito del compito in classe o dell’interrogazione che ci attendeva dipendeva dalla pubblicità che sentivamo alla radio; in particolare lo spot della scopa Pippo era maleaugurante e ogni volta che lo sentivamo lui se la rideva sotto i baffi, mentre io prendevo la cosa molto sul serio.
Ho letto con molto interesse anche il tuo percorso di lavoro, sia al sindacato che in parlamento che nello studio di avvocato, e ho finalmente capito meglio alcuni passaggi della nostra storia.
Grazie Pietro di questo viaggio nel tempo, in anni così importanti per noi, e nella tua famiglia speciale, che è un po’ anche la mia.
Un abbraccio, anche a Costanza che so non stare bene. A lei i miei auguri più affettuosi
Maria Vittoria