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FRUSTATE LIBERALIZZATRICI E PESCI D’APRILE

QUANDO LA POLITICA SI RIDUCE AL PURO ANNUNCIO, PUO’ ACCADERLE DI DIRE TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO NEL GIRO DI POCHI GIORNI

Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 146, 4 aprile 2011

31 gennaio 2011 – Con una lettera al Corriere della Sera il Presidente del Consiglio preannuncia una “frustata liberalizzatrice” che rimetterà in moto l’economia nazionale. Dovrebbe consistere, niente meno, in una modifica dell’articolo 41 della Costituzione, volta a vietare drasticamente ogni ingerenza dello Stato nell’economia.
1° aprile 2011 – Il ministro dell’Economia proclama la propria nostalgia per l’IRI e per il ministero delle Partecipazioni Statali, preannunciando che la Cassa Depositi e Prestiti diventerà il nuovo strumento operativo dello Stato nell’economia.
Solo un dubbio: il pesce d’aprile è il primo o il secondo?

Post scriptum – Considerato che il Governo sta facendo tutto il possibile per tenere in vita Alitalia con la respirazione bocca a bocca, tra l’altro negando senza motivo gli spazi aeroportuali alle maggiori compagne straniere e perpetuando il monopolio sulle rotte Milano-Roma e Torino-Roma; che lo stesso Governo sta altresì operando per conservare il monopolio di fatto del servizio postale, anche dopo la sua cessazione formale, avvenuta il 31 dicembre 2010 per effetto di una direttiva europea; che un mese fa sono stati vietati con una apposita legge gli sconti sui libri; che la riforma dell’avvocatura è stata data in appalto al Consiglio Nazionale Forense; che è stato ripristinato il monopolio delle farmacie per la distribuzione dei farmaci da banco; che il Governo continua a opporsi alla separazione della produzione del gas dalla rete di distribuzione, indispensabile per la liberalizzazione del settore; che, come per Alitalia, il Governo è tornato ad alzare barricate contro l’attentato straniero all'”italianità”  di Parmalat; tutto questo considerato, temo proprio che il vero pesce d’aprile sia quello del 31 gennaio.