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N. 163 – 1° agosto 2011

COME SI LAVORA IN PARLAMENTO
Ai molti fondatissimi motivi di allarme dell’opinione pubblica circa i costi della politica la stampa non deve aggiungerne altri, che fondati non sono affatto: leggi la mia Lettera sul lavoro pubblicata martedì scorso sul Corriere della sera [1]. Sul bilancio del Senato v. la lettera che ho scritto giovedì alla Presidenza e ai membri del Gruppo Pd [2], per sottolineare i gravi difetti della proposta presentata dal Collegio dei Questori per il preventivo di spesa 2011, rispetto all’esigenza di una riduzione dei costi dell’istituzione almeno in linea con i tagli imposti dalla manovra finanziaria a tutte le altre amministrazioni dello Stato. V. anche i due ordini del giorno su questa materia [3] redatti da Enrico Morando e da me, presentati in vista della sessione di bilancio che si apre oggi.

IL SISTEMA DANESE HA RETTO BENE ALLA PROVA DELLA GRANDE CRISI
Non è vero, dunque, che il modello scandinavo di mercato del lavoro sia compatibile soltanto con l’andamento congiunturale normale: leggi lo studio di Torben B. Andersen, A Flexicurity Labour Market in the great Recession: the Case of Denmark [4] , di cui è qui disponibile una traduzione in italiano dell’introduzione e delle conclusioni.

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DIALOGO CON ROGER ABRAVANEL SUL PROGETTO FLEXSECURITY
Leggi lo scambio di messaggi [6] con il noto scrittore e opinionista, a proposito della questione dei costi della sicurezza del lavoratore nel mercato del lavoro e della differenza di trattamento fra imprese grandi e piccole. Sul progetto flexsecurity v. anche la presa di posizione favorevole dell’ex-presidente del Consiglio Giuliano Amato in un’intervista pubblicata sul Corriere della sera di mercoledì [7].

IL MESTIERE DEL POLITICO E QUELLO DELLO STUDIOSO
Un lettore, citando una pagina famosa di Federico Caffè sulla solitudine del riformista, mi chiede quando verrà davvero la stagione delle riforme del lavoro e delle relazioni industriali di cui l’Italia ha urgente bisogno. A questa domanda, formulata in tono pessimistico, do – sulla base di una osservazione empirica – una risposta ottimista [8].

DIALOGO CON RENZI SU COME SI GOVERNANO I DIPENDENTI DEL COMUNE
La dirigenza pubblica avrebbe molti più strumenti di quanti non ne usi effettivamente per un governo efficace dei rapporti di lavoro: leggi l’interessante scambio epistolare tra il sindaco di Firenze e Sylvia Kranz [9], una professionista della consulenza in materia di impiego pubblico operante al servizio di numerose amministrazioni locali, sugli stessi temi della mia intervista al Corriere di Firenze [10] del 22 luglio, già segnalata la settimana scorsa.

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OCCORRE RENDERE L’ITALIA PIÙ ATTRATTIVA PER GLI INVESTIMENTI ESTERI
Aprire il nostro Paese ai capitali e ai piani industriali stranieri costituisce oggi la leva più potente e con effetto più rapido di cui disponiamo per rilanciarne la crescita economica. Sono disponibili sul sito le slides della relazione introduttiva al convegno Aspen del 6 luglio di Giuseppe Recchi [12], presidente del Comitato Investitori Esteri, che si aggiungono a quelle della sua relazione presentata all’Assolombarda il 20 giugno [13] (messe on line su questo sito e già segnalate la settimana scorsa).