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N. 48 – 9 marzo 2009

RIFLESSIONI DI RITORNO DA UN SEMINARIO PRESSO IL PARLAMENTO BRITANNICO
Regno unito: la profonda laicità di uno Stato apparentemente teocratico (un articoletto pubblicato sulla Stampa dell’8 marzo [1]).

BRUNETTA: “IL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO E’ MIRABILE, FUNZIONALE, EFFICIENTE, FLESSIBILE, REATTIVO, INTELLIGENTE, E A MODO SUO EQUO”
(dal Corriere del 7 marzo). Equo? Ma non lo sa, il ministro-economista, che la flessibilità del nostro sistema grava tutta su metà soltanto dei lavoratori dipendenti e che sono proprio questi oggi a pagare la maggior parte del costo della crisi?  Quanto all’efficienza del nostro sistema, non vede Brunetta che esso esclude i giovani e nega sistematicamente il merito? Le profonde riforme del lavoro e del welfare cui Brunetta dichiara di rinunciare sono indispensabili, oltretutto, per dare al sistema Italia la credibilità necessaria, perché esso possa permettersi una politica anti-crisi più aggressiva ed efficace. V. in proposito le mie interviste al Piccolo di Trieste [2] e al Messaggero di Roma [3],  del 4 marzo, e a E-Polis [4] del 5 marzo.

 

SCIOPERO VIRTUALE: NON E’ AFFATTO UNA SCELTA “BUONISTA”
In un articolo del prof. Antonio Nicita [5] un interessante approccio di law & economics – con i riferimenti bibliografici – al tema dello sciopero virtuale (sul quale v. il disegno di legge presentato il 30 ottobre scorso [6]).
In tema di sciopero nel settore dei trasporti v. l’editoriale di Augusto Barbera pubblicato il 3 marzo sul Messaggero [7].

 

LETTERE
Il dissenso di un socialista dalla relazione di Giorgio Tonini [8] sulle dimissioni di Veltroni: v. la lettera di Lanfranco Turci e la mia risposta [9].
Ancora due lettere dalla Calabria (dell’on. Franco Quattrone [10] e di un gruppo di laureati [11]), che confermano la fondatezza delle critiche all’iniziativa dei “super-stage” promossa dal Consiglio regionale.