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UNA RENDITA INGIUSTIFICATA PER GLI ADDETTI AGLI APPALTI PUBBLICI

UN LETTORE SEGNALA IL BALZELLO INGIUSTIFICATO A FAVORE DEI DIPENDENTI PUBBLICI ADDETTI ALLA PROGETTAZIONE E COLLAUDO DI APPALTI DI OPERE AFFIDATE DALLE AMMINISTRAZIONI A IMPRESE PRIVATE

Lettera pervenuta il 23 luglio 2013In argomento v. anche la mia lettera al [1]Corriere della Sera [1] del 15 luglio 2013, dalla quale il nuovo portale reteLib [2] ha preso lo spunto per aprire un dibattito e per un censimento delle proposte concrete per migliorare le cose

Gentilissimo Onorevole Ichino,
La lettura del Suo intervento sulla burocrazia, Corriere della Sera del 15 luglio, che non posso non condividere, mi suggerisce di inviarLe le seguenti  informazioni  per un eventuale riflessione sul tema se, come penso, risultino di Suo interesse.
L’art.90 del d.lgs 162/2006 (Codice degli appalti) prevede che “le prestazioni relative alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva di lavori, nonché alla direzione dei lavori e agli incarichi di supporto tecnico-amministrativo alle attività del responsabile del procedimento e del dirigente competente alla formazione del programma triennale dei lavori pubblici sono espletate, tra gli altri, dagli uffici tecnici delle stazioni appaltanti”.
Quindi, anche gli uffici tecnici della pubblica amministrazione, compresi  i Comuni e le Province,  sono  abilitati allo svolgimento delle suddette attività. Fin  qui niente di cui scandalizzarsi in quanto si puntualizza che queste attività rientrano nei normali compiti istituzionali del personale tecnico preposto a questi stessi uffici.
Lo “scandalo” invece sta, a mio avviso, nel successivo art.92, 5° comma, dove si stabilisce  “che una somma non superiore al due per cento dell’importo posto a base di gara di un’opera o di un lavoro, comprensivo anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’amministrazione, a valere direttamente sugli stanziamenti di cui all’art.93, comma 7, è ripartita, per ogni singola opera o lavoro, con le modalità e i criteri previsti in sede di contrattazione decentrata e assunti da un regolamento adottato  dall’amministrazione, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori.  La percentuale effettiva, nel limite massimo del due per cento, è stabilita dal regolamento in rapporto all’entità e alla complessità delle opere da realizzare. La ripartizione tiene conto delle responsabilità professionali connesse alle specifiche prestazioni da svolgere. La corresponsione dell’incentivo è disposta  dal dirigente preposto alla struttura competente., previo accertamento positivo delle specifiche attività svolte dai predetti dipendenti. Limitatamente alle attività di progettazione, l’incentivo corrisposto al singolo dipendente non può superare l’importo del rispettivo trattamento economico complessivo annuo lordo”.
Il legislatore, quindi,  consente al personale tecnico della stazione appaltante appartenente alla P.A. di poter raddoppiare, con questa attività, il proprio trattamento economico annuo. Addirittura è possibile superarlo ove alla progettazione si aggiunga la direzione dei lavori.
A me pare che in un momento come quello attuale di scarsità di lavoro in generale e nelle professioni private in particolare e, quando, per queste ultime si  vorrebbe, forse giustamente, abolire gli ordini professionali per aumentare le  possibilità di lavoro per i giovani  oltre che favorire la concorrenza, queste norme appaiono  costituire fonte di ingiustificati privilegi a favore di dipendenti pubblici pagati  extra  per adempiere ad un lavoro che dovrebbe essere considerato rientrante nei normali compiti istituzionali.
Per l’incentivazione del personale della P.A. esistono gli appositi fondi previsti dalla contrattazione collettiva  e a questi, semmai, sembrerebbe logico attingere per  incentivare  il personale  più meritevole..
Diversamente, non mi pare di essere molto dissimili dalla Grecia dove, se non vado errato, ho letto che viene (o veniva prima dei richiami della UE) corrisposta una indennità ai dipendenti pubblici che si presentavano al lavoro in perfetto orario.
Grazie dell’attenzione.
Cordialmente,
E. T.
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