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N. 21 – 28 luglio 2008

CONTRATTI A TERMINE: UNA NORMA EMANATA DI SOPPIATTO, CHE CONSOLIDA IL REGIME DI APARTHEID TRA STABILI E PRECARI
Un articolo scritto a quattro mani da me ed Enrico Letta, responsabile del Lavoro e del Welfare nel Governo-ombra [1], pubblicato dal Corriere della Sera il 27 luglio, denuncia il modo semi-clandestino col quale la maggioranza (ma non il ministro Sacconi, che ha preso le distanze) affronta una materia così delicata, sottraendo le proprie scelte al dibattito parlamentare, e sfida il Governo a una riforma del diritto del lavoro discussa a cielo aperto e ispirata ai migliori modelli europei di flexicurity.

VALUTAZIONE E MISURAZIONE NELLA SCUOLA: FACCIAMO COME IN GRAN BRETAGNA
Leggi l’articolo di Andrea Ichino pubblicato su Il Sole 24 Ore del 23 luglio [2].

QUEL CHE C’E’ DI SBAGLIATO NELLO “SCUDO” CHE BERLUSCONI SI E’ DATO
Meglio questo, certo, che la norma blocca-proocessi [3], della quale siamo riusciti a liberarci. Ma iniziative legislative di natura sostanzialmente costituzionale come il ddl Alfano&nbs p;richiederebbero un consenso bi-partisan e andrebbero assunte con ponderazione, non sotto l’urgenza della soluzione di casi particolari: altrimenti si configurano di fatto ancora una volta come leggi ad personam. Riporto l’intervento in Senato di Giorgio Tonini [4] su questa legge.

GLI ERRORI E IL MERITO DELL’INIZIATIVA DI BRUNETTA PER L’EFFICIENZA DELLE P.A.
L’iniziativa del Ministro della Funzione pubblica – pur con tutti i suoi difetti, che devono essere corretti – merita rispetto. Compito dell’opposizione non è soltanto di battersi per la correzione degli errori, ma anche e soprattutto di prendere in parola il Governo, sfidandolo a realizzare per davvero gli obiettivi enunciati. Il mio articolo pubblicato il 22 luglio da Repubblica  [5].

INCOMINCIATA LA DISCUSSIONE GENERALE SUI DDL BRUNETTA E PD ABBINATI

Alla Commissione Affari Costituzionali del Senato l’esame dei due progetti si è aperto in un clima di notevole apertura: v. il resoconto sommario [6] con la relazione del presidente sul d.d.l. n. 746 e il mio intervento. Nella sezione “Lettere” la protesta di una statale [7] (“ben venga il rigore, ma queste misure sono davvero mortificanti”).

CONFLITTI DI INTERESSE DEI POLITICI: IL SENATO ACCOGLIE SUBITO L’IDEA DI BOERI
L’articolo di Tito Boeri pubblicato da La Repubblica il 19 luglio 2008 [8], che proponeva la pubblicazione su Internet delle dichiarazioni della situazione patrimoniale dei parlamentari, ha già raggiu nto in parte il suo obiettivo: il 24 luglio l’Ufficio dei Questori del Senato ha accolto l’ordine del giorno che lo impegna alla pubblicazione, presentato da me con altri Senatori del PD.