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N. 309 – 14 agosto 2014

JOBS ACT: IL DISCORSO NON RIGUARDA SOLTANTO L’ARTICOLO 18
Il dibattito in corso in senato sulla riforma del lavoro non può essere ridotto a uno stucchevole ripetersi della zuffa sulla disciplina dei licenziamenti: il progetto di cui si sta discutendo è molto più ampio e impegnativo. Leggi la mia intervista di oggi su Repubblica [1].

Portale della Semplificazione e della Flexsecurity [2]

PENSIONI: LA CONTRORIFORMA DEI “NON ESODATI”
Se abbiamo risorse, utilizziamole per sostenere il reddito dei cinquantenni e sessantenni disoccupati incentivandone la presenza attiva nel mercato del lavoro, non l’uscita definitiva. Leggi la mia Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera di martedì [3] e, sullo stesso argomento, una scheda tecnica sulle cinque “salvaguardie” [4] già fatte. A seguito di questo intervento ho ricevuto tre messaggi di persone che, per circostanze particolarissime, possono ancora effettivamente considerarsi “esodate” secondo la nozione originaria, ma sono rimaste escluse da tutte e cinque le “salvaguardie”; proprio il ridottissimo numero di questi casi particolari, però, conferma la mia tesi: la vera questione di grande rilievo non riguarda più gli “esodati” (tranne questi pochissimi casi), bensì i disoccupati ultracinquantenni. Per i quali va messo a punto un trattamento di disoccupazione adeguato, in riferimento ai loro problemi specifici, che li aiuti e stimoli a rimanere attivi.

Trasparenza e Valutazione nelle p.a. [5]

SE RYAN AIR CERCA LAVORATORI A BOLOGNA E NON NE TROVA
Ai giovani oggi manca, oltre all’orientamento scolastico e professionale, anche la motivazione necessaria per una ricerca efficace del lavoro: leggi l’intervista ad Andrea Ichino [6] pubblicata sul Resto del Carlino di oggi.

                       ARRIVEDERCI A SETTEMBRE
E BUON FERRAGOSTO A TUTTI!
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