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COME PROCEDERE SUL JOBS ACT DOPO LA DIREZIONE PD

SC, NCD, SVP, PI E UdC CHIEDONO CHE LA FORMULAZIONE DEL DDL-DELEGA RESTI QUELLA VOTATA DALLA COMMISSIONE LAVORO: ESSA CONSENTE DI CONCILIARE AGEVOLMENTE, IN SEDE DI ESERCIZIO DELLA DELEGA, TUTTE LE POSIZIONI ESPRESSE IN SENO ALLA MAGGIORANZA

Comunicato-stampa congiunto dei senatori di SC, NCD, SVP, PI, UdC in Commissione Lavoro, il 2 dicembre 2014.

Per produrre risultati positivi immediati sull’economia italiana, la riforma del lavoro deve voltare pagina per davvero rispetto al regime che è stato in vigore fin qui nel nostro Paese, fondando d’ora in poi la sicurezza economica e professionale dei lavoratori non più sullo schema della job property, universalmente superato perché foriero di inefficienze gravi e disparità di trattamento inaccettabili, ma su quello europeo della flexsecurity. In concorso con le altre politiche per la crescita, questa riforma deve garantire a tutte le persone in cerca di un lavoro, insieme a un sostegno del reddito finalmente universale, la libera scelta, attraverso un vero e proprio contratto di ricollocazione e la dote che lo sostiene, del servizio più affidabile di assistenza tra tutti quelli offerti dalle agenzie accreditate, le quali saranno remunerate in base al risultato. In questo nuovo contesto la riforma deve incoraggiare il datore di lavoro ad assumere con contratto a tempo indeterminato disciplinando la materia dei licenziamenti con regole semplici e chiare, non suscettibili di forzature in sede interpretativa, che garantiscano la certezza della possibilità e del costo dello scioglimento del rapporto in tutti i casi in cui ciò sia richiesto dal venir meno del rapporto fiduciario indispensabile tra datore e prestatore di lavoro, oppure da esigenze economiche, tecniche od organizzative, la cui valutazione spetta esclusivamente all’imprenditore. La Commissione Lavoro del Senato ha saputo, attraverso il dialogo tra le componenti della maggioranza e dell’opposizione, produrre una sintesi adeguata in termini di principi e di criteri per l’esercizio delle deleghe. Il confronto nella maggioranza sui modi in cui esercitarle, nei tempi più rapidi, può ora proseguire nell’ascolto delle rispettive preoccupazioni, tutte rivolte al bene delle persone e delle imprese e tra loro sicuramente conciliabili nel rispetto dei cardini della riforma. Siamo certi che il Governo, attribuendo il dovuto peso a tutte le posizioni espresse in senso alla maggioranza che lo sostiene, saprà assicurare alla svolta che si sta compiendo effettività e incisività pari alle attese e alla posta in gioco.
Pietro Ichino (SC), Pippo Pagano (Ncd), Hans Berger (Svp), Mario Mauro (PI) Antonio De Poli (Udc)