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STA NASCENDO UN BIPOLARISMO DIVERSO RISPETTO AL PASSATO

UN MIO PICCOLO CONTRIBUTO AL DIBATTITO POLITICO IN CORSO IN SC, NEL PD E NEL NCD

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 317, 27 ottobre 2014 – In argomento v. anche la mia intervista al [1]Corriere Fiorentino [1] nel giorno conclusivo della manifestazione della Leopolda.

Giusto un anno fa proposi ai lettori di questo sito una breve riflessione su quello che sta accadendo nella politica italiana [2], accompagnata da una rappresentazione grafica [3]. La riflessione e l’allegato diagramma mettevano a confronto lo spartiacque del bipolarismo tradizionale destra/sinistra con  lo spartiacque di un nuovo bipolarismo veramente corrispondente alle scelte di fondo che la politica italiana è chiamata oggi a compiere: pro o contro la “strategia europea dell’Italia”, fatta di riforme strutturali incisive utili anche per ottenere le politiche espansive dall’UE. Rispetto a questo nuovo spartiacque, in quello schema si vedevano schierati “contro” (parte inferiore del diagramma) una metà del PdL, la Lega, il M5s, quasi tutta SEL e una piccola porzione del PD (quella rappresentata oggi dai Civati e dai Fassina); sul versante “pro” (parte superiore) quasi tutto il PD, tutta SC e l’altra metà del PdL, un pezzettino di SEL (Migliore e pochi altri). Ora, confrontiamo la parte superiore di quel diagramma con il nuovo “polo”, assai più ampio di quanto non riesca a essere almeno per ora il PD, che si sta aggregando intorno a Renzi e che si è ritrovato in questi giorni alla Leopolda; e confrontiamo la parte inferiore del diagramma con l’insieme delle forze politiche che oggi sono all’opposizione del Governo Renzi. Salvo un netto ridimensionamento complessivo dell’area occupata dal PdL e la sua parziale trasformazione nel NCD di Alfano, la coincidenza è impressionante: ciò che quel diagramma prevedeva si sta verificando. Questo, dunque, è il nuovo bipolarismo che caratterizza la XVII legislatura e che presumibilmente caratterizzerà anche la successiva. La scelta fondamentale oggi è quella che si compie rispetto a questo spartiacque, ruotato di 90 gradi rispetto a quello sul quale si è strutturata la politica per tutto il mezzo secolo precedente. Su ciascuno dei due nuovi versanti le forze politiche potranno aggregarsi o rimanere separate in vari modi; ma non sembra che ci siano spazi né per “terzi poli”, né per nostalgie di una politica che non c’è più.

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