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ANCHE LA SARDEGNA ADOTTA IL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

LA REGIONE AUTONOMA FA PROPRIO IL MODELLO DELLA REGIONE LAZIO PER L’ATTIVAZIONE DEL NUOVO SISTEMA DI COOPERAZIONE TRA SERVIZIO PUBBLICO PER L’IMPIEGO E AGENZIE SPECIALIZZATE

Lettere di Eugenio Annicchiarico, Direttore generale dell’assessorato al Lavoro della Regione Sardegna, 20 febbraio e 11 aprile 2015, e testo della delibera della Giunta regionale 17 febbraio 2015 n. 7/17

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Gent.mo On.le Pietro Ichino,
mi chiamo Eugenio Annicchiarico e sono da qualche mese il Direttore Generale dell’Assessorato al Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna.
Le scrivo per raccontarle quanto stiamo cercando di attuare nell’ambito delle politiche di flexicurity e in particolare relativamente al contratto di ricollocazione.
Io e i miei collaboratori seguiamo con attenzione quanto lei pubblica sul sito per acquisire input e tenerci sempre aggiornati sui repentini cambiamenti in corso della normativa sul lavoro.
Martedi 17 febbraio la nostra Giunta ha approvato la deliberazione con oggetto “Promozione del contratto di ricollocazione quale strumento per le politiche di flexicurity in Sardegna” con il duplice obiettivo di sperimentare questo nuovo “istituto” in Sardegna (anche attraverso l’accesso al FPA) e di definire il quadro dei principi a cui si ispireranno le Politiche ed i Servizi per il Lavoro in Regione Sardegna.
In Regione siamo infatti impegnati su due traiettore di lavoro che si integrano e si dovranno rafforzare a vicenda, da una parte la riorganizzazione di un sistema di servizi per il lavoro più efficace puntando a più elevati standard di qualità dei servizi pubblici e a coinvolgere anche i soggetti privati accreditati. Dall’altra promuovere e attuare misure di politica attiva che possano contrastare maggiormente la crisi che la nostra regione sta attraversando e che si colleghino sempre meglio a politiche di sviluppo.
Abbiamo quindi pianificato e in alcuni casi già avviato una serie di programmi tra cui “flexicurity” (deliberazioni n. 43/25 del 28.10.2014 e n. 50/9 del 16.12.2014), destinato a lavoratori in uscita dagli ammortizzatori sociali in deroga. Più precisamente si tratta di un percorso integrato di tirocinio, formazione e bonus occupazionale, per il quale sono stati stanziati 28,4 meuro, destinato a circa 4.000 lavoratori che nel corso del 2014 sono stati definitivamente espulsi – così come disposto dal Decreto Poletti/Padoan – dal bacino della mobilità in deroga perdendo il diritto a ricevere un sostegno al reddito.
In riferimento ai destinatari del contratto di ricollocazione, in questa prima fase di sperimentazione, saranno, invece, individuati tra coloro che dal 2014 hanno beneficiato per la prima volta (prima concessione) della mobilità in deroga e che dunque da un periodo relativamente breve sono fuoriusciti dal mercato del lavoro (2.784 lavoratori autorizzati alla 1^ concessione mobilità in deroga per il 2014).
Siamo, infatti, convinti che il contratto di ricollocazione sia un’occasione preziosa per ridurre il più possibile i tempi di permanenza fuori dal mercato del lavoro e il conseguente rischio di marginalizzazione.
Per l’attuazione del contratto di ricollocazione, ipotizziamo che il disoccupato, previa attività di profilazione per la definizione del livello di occupabilità svolta dal Centro Servizi per il Lavoro territorialmente competente, riceve un voucher rappresentativo della dote individuale di ricollocazione. Presentando il voucher ad uno dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro della Regione, ha diritto a stipulare il contratto di ricollocazione (che sarà siglato dall’utente stesso, dal Centro Servizi per il Lavoro competente e dal soggetto accreditato individuato) che prevede un’articolata lista di diritti e relativi obblighi tra operatore e beneficiario.
Il voucher, il cui ammontare dipenderà dal profilo personale di occupabilità del disoccupato stabilito dal Centro Servizi per il Lavoro competente, e che non potrà eccedere l’importo di Euro 4.000, potrà essere utilizzato:

Intendiamo sperimentare questo contratto riconducendolo alle caratteristiche proprie del servizio di placement, puntando ad un’assistenza personalizzata, intensiva, continuata nel tempo, che sia avvale di tecnologie in continua evoluzione, di consulenti di grande esperienza, di una rete internazionale per aprire anche su opportunità in altri Paesi.
Crediamo sia importante per il nostro contesto regionale migliorare il sistema di accreditamento degli operatori privati e dotarci di un sistema di profilazione dei candidati che deve accogliere anche parametri di attitudine e di capacità possedute, oltre che oggettivi.
Sarei onorato e lieto di ricevere i suoi preziosi commenti e consigli. La saluto cordialmente e con sincera ammirazione per il Suo lavoro.
Eugenio Annicchiarico
Cagliari, 20 febbraio 2015

Gentilissimo senatore Ichino, mi farebbe davvero piacere che Lei desse risalto nel suo sito alle iniziative intraprese dalla Regione Sardegna nel solco da Lei tracciato in materia di politiche attive del lavoro. Io credo davvero che il tentativo che si sta facendo di cambiare l’approccio al sistema dei servizi e delle politiche per il lavoro possa essere vincente, e portare nel medio periodo il nostro paese in linea con le altre esperienze europee più evolute. […] Il Presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Virginia Mura sono le persone che, più di ogni altra, in questo momento credono nella nostra regione che la direzione tracciata dai suoi insegnamenti sia quella giusta da intraprendere. Nel ringraziarla cordialmente, Le anticipo che è nostra intenzione organizzare in primavera un evento convegnistico a Cagliari sul tema della flexicurity e delle nuove politiche del lavoro. Saremmo onorati di poterle affidare un ruolo centrale in tale giornata. A presto,
Eugenio Annicchiarico
Cagliari, 11 aprile 2015

 

icona-dwl8 [1] Scarica il testo della Delibera della Giunta della Regione Sardegna in formato pdf [1]

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