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IL BOICOTTAGGIO DEI TEST INVALSI NON È RAGIONEVOLMENTE GIUSTIFICABILE

LE VERIFICHE DI APPRENDIMENTO STANDARDIZZATE HANNO LA STESSA UTILITÀ E GLI STESSI LIMITI CHE HA IL TERMOMETRO CON CUI SI MISURA LA FEBBRE: INDIVIDUANO IN MODO OGGETTIVO UN SINTOMO, UNA VARIAZIONE, SENZA PREGIUDICARE LA DIAGNOSI – RIFIUTARLE SIGNIFICA PREFERIRE CHE SI CHIUDA GLI OCCHI ANCHE SULL’EVENTUALE  SINTOMO

Articolo di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera il 13 maggio 2015 – In argomento v. anche  il mio primo editoriale telegrafica per la Nwsl n. 345, Se sono i poveri a pagare per la libertà degli insegnanti di non insegnare [1], del 18 maggio, e il secondo, La scuola che vogliono i contestatori della riforma [2]

Boicottare il test invalsi (come misura per conoscere lo stato di benessere delle scuole) è equivalente a boicottare l’uso del termometro nelle diagnosi mediche. Entrambi sono strumenti imperfetti di misurazione ma relativamente poco costosi rispetto ad altri disponibili. Tanto più che non si tratta di strumenti definitivi ma utili nel caso per avviare indagini più approfondite

Boicottarli, come è avvenuto ieri, non permette quello che in ogni misura è fondamentale: la comparazione confrontabile tra scuole e classi diverse, che altrimenti andrebbe affidata alla soggettività dei docenti o di chissà chi altri. Misurare la temperatura appoggiando la mano sulla fronte del malato, non può ovviamente dare risultati attendibili.

In ogni caso sono misure di cui interessano le variazioni più che i livelli raggiunti (si peggiora o si migliora); e nessuno si sognerebbe di utilizzarle per trarre conclusioni senza tenere nella dovuta considerazione il contesto che ne determina il valore.

Quale sistema di valutazione può prescindere da una misurazione standardizzata che abbia queste caratteristiche? Non avrebbe senso utilizzare solo indicatori di questo tipo per raggiungere una diagnosi, ma chi auspica che se ne possa fare a meno ha l’onere di spiegare quali altri strumenti possono essere utilizzati.

Il sospetto è che il boicottaggio non derivi da una critica a questo specifico strumento di misurazione, ma dal rifiuto di qualsiasi misurazione. Nella migliore delle ipotesi, chi boicotta i test invalsi evidentemente preferisce giudizi soggettivi a indicatori oggettivi anche se imperfetti. Nella peggiore, si vuole evitare qualsiasi giudizio.