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LUPI E BERSANI UNITI CONTRO UN MULINO A VENTO: IL PARTITO DELLA NAZIONE

IN MOLTI ACCUSANO RENZI DI VOLER COSTRUIRE SPREGIUDICATAMENTE UN “PARTITO PIGLIATUTTO”; MA SARÀ GIÀ UNA BELLA IMPRESA METTERE INSIEME IL 50 PER CENTO NECESSARIO PER CONTINUARE SULLA VIA DIFFICILE SCELTA DAL GOVERNO, DELLA COSTRUZIONE DELL’UNIONE EUROPEA

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 270, 30 novembre 2015 – In argomento v. anche l’articolo di Alessandro Maran del 15 novembre, Il nuovo bipolarismo della politica italiana (e non solo) [1]e il mio del 27 ottobre 2014, Sta nascendo un nuovo bipolarismo, diverso rispetto al passato [2]  .

Figuratevi se non capisco Maurizio Lupi e Pierluigi Bersani quando avvertono all’unisono: “Le primarie insieme? Mai!!”. Al primo fa venire ancora l’orticaria l’idea di “stare con degli ex-comunisti”; al secondo l’idea di “stare con degli ex-berlusconiani”. Sta di fatto che ormai da quattro lunghi anni, per la forza delle cose, essi votano insieme in Parlamento e sostengono gli stessi Governi. Entrambi, poi, sanno che per il bene del Paese continueranno a votare insieme almeno per altri due anni e mezzo, ma probabilmente anche per altri cinque.  Perché sanno che dall’altra parte c’è solo gente come i grillini, i leghisti e i fratelli d’Italia che si propongono di indire il referendum per uscire dall’euro; oppure gli ammiratori dello Tsipras 1.0, impegnati a promuovere altri referendum che vanno sostanzialmente nella stessa direzione, poiché mirano ad abrogare le riforme indispensabili per consolidare la posizione dell’Italia in Europa. Lo sanno, ma non riescono a mettere a fuoco questo dato: la distinzione tradizionale fra destra e sinistra resta certo molto importante, ma non corrisponde alle scelte fondamentali che il Paese sta compiendo in questo decennio. Oggi, e ancora per parecchi anni, lo spartiacque politico che corrisponde a queste scelte fondamentali [3], nel nostro e in molti altri Paesi europei, è e sarà quello pro o contro la partecipazione attiva alla costruzione dell’Unione Europea, con tutti i corollari di riforme istituzionali, economiche e amministrative che essa comporta. Altro che “partito della nazione”, “partito pigliatutto”: sarà già una bella impresa mettere insieme il 50 per cento più uno degli elettori indispensabile per vincere le elezioni su questa scelta di importanza davvero epocale. Primarie o no, Maurizio e Pierluigi curatevi l’orticaria e guardate alla cosa che oggi conta di più: quella sulla quale saremo davvero giudicati dai nostri figli e nipoti.