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COME UN MOVIMENTO DISTRUGGE LA PROPRIA CREDIBILITÀ

CRONISTORIA DELLE INCREDIBILI GIRAVOLTE IMPROVVISE DEL M5S NEL CORSO DELLA DISCUSSIONE IN PARLAMENTO DEL DISEGNO DI LEGGE SULLE UNIONI CIVILI

 Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 382, 7 marzo 2016 – In argomento v. anche l’editoriale telegrafico del 28 febbraio scorso, Quattro domande al M5S [1].

23 gennaio 2016 – In risposta all’Arcobaleno Day il Gruppo M5S al Senato avverte: “non voteremo il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili se ne verrà modificata anche solo una virgola”. Il diritto all’adozione del figlio del partner, per i Cinque Stelle, corrisponde a un “principio non negoziabile”.

4 febbraio – Per salvare il disegno di legge dai veti incrociati, che negli scrutini segreti potrebbero far saltare tutto, il PD presenta un “emendamento premissivo”, il c.d. “super-canguro”, che ha la funzione di consentire di saltare gran parte degli altri emendamenti e salvaguardare il disegno di legge così com’è. Il M5S assicura che lo voterà.

6 febbraio – Il M5S avverte che esenterà i propri senatori dalla disciplina di gruppo sull’articolo 5: il diritto all’adozione del figlio del partner non è dunque più “irrinunciabile”.

10 febbraio – Il M5S all’ultimo momento avverte che non voterà l’“emendamento premissivo” (il c.d. “super-canguro”) presentato dal PD, “perché antidemocratico”. A seguito di questo voltafaccia del M5S, la settimana successiva il PD, per evitare l’affossamento del disegno di legge in cento voti segreti nei quali il comportamento dei 5S è del tutto imprevedibile, si accorda con NCD per l’approvazione del testo senza l’articolo 5.

29 febbraio – Alla Camera il disegno di legge sulle unioni civili è in discussione in Commissione. Il M5S presenta alcuni “emendamenti premissivi” del tutto analoghi al “super-canguro” che ha rifiutato al Senato.

1° marzo 2016 – Beppe Grillo pubblica sul Corriere della Sera un intervento fortemente contrario alla pratica della maternità surrogata e quindi anche all’adozione del figlio del partner. Luigi Di Maio propone che la questione del diritto di adozione del figlio del partner sia sottoposta a referendum popolare.

Una sola cosa è certa, riguardo al M5S: se il PD gli avesse dato retta, del disegno di legge sulle unioni civili dovremmo riparlarne tra dieci anni.

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