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“FACCIAMO UN OCCHIO NERO A CAMERON”

LE RAGIONI DEL PICCO ASSOLUTO DI VOTI PRO-BREXIT NELLA PARTE DI INGHILTERRA CHE FORSE PIÙ DI OGNI ALTRA HA BENEFICIATO DELL’APPARTENENZA ALLA UE

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 399, 2 luglio 2016 – In argomento v. anche Brexit – 1. Forse non vien tutta per nuocere [1] seguito da Brexit – 2. E se invece poi non uscissero affatto? [2] – La vicenda della nascita dello stabilimento Nissan di Sunderland è studiata nel secondo capitolo del mio libro A che cosa serve il sindacato [3] (Mondadori, 2005)  

“Non ho neanche una sterlina investita in azioni: perché dovrei preoccuparmi dell’impatto della Brexit sulla borsa?” dice a un giornalista del New York Times (28 giugno) Ken Walker: 59 anni, ex -operaio della Nissan di Sunderland, una cittadina inglese affacciata sul Mare del Nord,  ora in pensione.Nissan Sunderland Il motivo dell’intervista è che Sunderland è probabilmente la contea inglese che ha tratto maggiori benefici dall’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea, ma è al tempo stesso quella dove il voto per la Brexit ha raggiunto il picco più alto: 61 per cento dei voti espressi. Nel 1984-85 era stata proprio la collocazione nell’Unione Europea, insieme alla prossima apertura  del tunnel sotto la Manica e alla disponibilità del sindacato AUEW per un contratto aziendale di assoluta avanguardia, a indurre la multinazionale giapponese a scegliere questa zona depressa e marginale rispetto al continente per l’insediamento di una nuova grande fabbrica di auto, destinata a diventare entro la fine del millennio lo stabilimento campione mondiale per produttività e livello delle retribuzioni. Ed era stata proprio la UE a finanziare generosamente la riconversione dell’economia della zona dal settore della pesca. Al cronista che cerca di capire il motivo per cui proprio qui si sia registrato un picco del voto anti-UE, l’ex-dipendente della Nissan risponde sostanzialmente questo: “oggi, dei benefici dell’appartenenza all’UE godono soltanto i finanzieri e le banche della City; a noi, qui al nord, di quei benefici arriva poco o nulla”. Ma un altro è più incisivo: “abbiamo votato così per fare un occhio nero a quelli lì” cioè ai londoners. Ai Cameron, ai Corbyn e ai finanzieri della City, percepiti indistintamente come degli alieni. Certo, queste risposte non rappresentano le ragioni di tutti e probabilmente neppure della maggior parte dei voti pro-Brexit. Ma anche solo il fatto che ne rappresentino una parte consistente deve far riflettere: basta questa parte per determinare l’esito di una consultazione elettorale decisiva per le sorti di un Paese.