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L’IDEA DI DEMOCRAZIA DI BEBBE GRILLO

Far decidere tutto direttamente ai cittadini, e non per il tramite dei loro rappresentanti in Parlamento, significherebbe eliminare il dialogo trasparente tra forze politiche diverse

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Secondo editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 436, 15 maggio 2017 – In argomento v. anche I processi di Beppe Grillo nei sotterranei della Lubjanka [1]    
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GrilloIl M5S si nutre dell’antipolitica diffusa nell’opinione pubblica, e a sua volta la alimenta con l’idea che si possa eliminare la politica, anzi, soprattutto i politici. Come? Facendo decidere le questioni di interesse pubblico agli elettori direttamente mediante la rete. A che cosa serve il Parlamento, dal momento che la rete consente ai cittadini di decidere tutto da casa, senza bisogno di affidare questo compito a dei rappresentanti? La domanda non è affatto retorica e la risposta è questa: il Parlamento serve perché è il solo luogo nel quale delle questioni di interesse pubblico si può parlare, appunto, discutere apertamente di fronte all’opinione pubblica, ascoltandosi a vicenda e qualche volta convincendosi, cercando soluzioni che raccolgano il consenso più ampio, e solo al termine decidere con un voto.  La stragrande maggioranza dei cittadini non ha né il tempo, né la voglia, né la capacità di partecipare a questo procedimento: affidarsi a un loro clic per la decisione delle questioni significherebbe attribuire tutto il potere a chi ha più tempo e voglia di frequentare assiduamente la rete; ma significherebbe anche – ed è la cosa peggiore – sopprimere il dialogo politico, il confronto delle idee. È questo ciò che Beppe Grillo chiama democrazia?

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