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TASSARE I PATRIMONI È LA SOLUZIONE PER IL PROBLEMA DEL DEBITO?

È uno dei temi che dividono i candidati nel congresso Pd; ma gli italiani stanno già pagando una salatissima “patrimoniale virtuale” per  effetto degli annunci inconsulti del Governo M5S-Lega

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Editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 489, 26 novembre 2018 – In argomento v. anche l’articolo di A. Alesina e F. Giavazzi di cinque anni fa, Forza, vendere e giù le tasse [1] .
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Marco Minniti e Nicola Zingaretti

Sembra che uno dei temi centrali del dibattito congressuale nel Pd sarà l’imposta patrimoniale, come soluzione dei problemi della finanza pubblica italiana: secondo il Sole 24 Ore, sarebbero favorevoli i candidati Zingaretti e Martina, contrario Minniti. Se per “patrimoniale” si intende quella ordinaria, cioè un prelievo permanente sui patrimoni, va detto subito che con le misure adottate dal Governo Monti nel dicembre 2011 – e soprattutto con la reintroduzione dell’IMU sulle seconde case – l’Italia è passata dall’essere tra i Paesi UE con l’imposizione sui patrimoni più bassa, all’essere tra quelli con l’imposizione più alta. Nella sinistra Pd, però, si parla soprattutto di patrimoniale straordinaria, cioè una tantum: “il debito pubblico grava mediamente su ciascun cittadino italiano per poco meno di 40.000 euro? Facciamo un prelievo progressivo una tantum che gravi in media per 10.000 euro pro capite, e avremo ottenuto di allineare in un colpo solo il nostro debito a quello della Francia e di mettere tranquilli i nostri creditori”. Il problema è che il patrimonio degli italiani è costituito in prevalenza da immobili; se l’aliquota dell’imposta straordinaria fosse, per esempio, il 2 per cento, il contribuente non potrebbe evidentemente versarla cedendo all’Erario il 2 per cento della propria casa. Quanto ai beni mobili – azioni, obbligazioni, conti correnti –, basterebbe anche solo che si incominciasse a parlare di una patrimoniale, ordinaria o straordinaria che fosse, per provocare un fuggi fuggi catastrofico.
Forse è meglio che lo Stato pensi a come usare meglio e dove possibile cedere parte del proprio enorme patrimonio, prima di proporsi di tosare quello dei propri cittadini. Anche perché quest’ultimo, di fatto, il Governo lo sta già tosando pesantemente. In questi ultimi mesi gli italiani stanno già pagando una patrimoniale straordinaria, senza alcun beneficio per la finanza pubblica: la Banca d’Italia calcola in 145 miliardi la perdita di valore dei soli patrimoni mobiliari privati degli italiani, in conseguenza degli annunci inconsulti dell’Esecutivo giallo-verde.

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