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I MANOLESTA

Dalla ricerca scientifica sul senso civico diffuso svolta da un’università del Michigan, l’Italia risulta ventiquattresima su quaranta Paesi studiati e ultima tra i Paesi europei: all’incirca lo stesso grado di civicness a cui si colloca per livello di corruzione percepito secondo un’altra fonte

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Buongiorno di Mattia Feltri su
la Stampa del 22 giugno 2019 – In argomento v. anche l’articolo pubblicato con mio fratello Andrea su l’Unità nel luglio 1998, Il Sud e la cultura delle regole [1]; inoltre  la mia intervista a [2]la Repubblica [2] del 19 febbraio 2013 sul difetto di civicness degli italiani e l’articolo di Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera del 18 febbraio 2012, Il peso delle regole e lo spread di civicness nazionale [3].
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Mattia Feltri

Rispondete alla vostra anima: che fate se trovate un portafogli? L’Università del Michigan ha condotto un esperimento (i risultati sono stati pubblicati su Science e riportati ieri dal Post.it) in quaranta paesi dei cinque continenti. Sono stati abbandonati oltre mille e settecento portafogli, con denaro o senza, in eguali proporzioni, contenenti il necessario per contattare il proprietario. È stato restituito il quaranta per cento dei portafogli senza denaro e il cinquantuno di quelli con denaro. Curioso, vero? Secondo gli autori dello studio, se c’è denaro si è più solerti nella restituzione per stare in pace con la coscienza. L’Italia è arrivata ventiquattresima, e insomma, quanto a onestà stiamo nella parte bassa della classifica, soprattutto siamo dietro a tutti i Paesi europei e anglosassoni, e davanti solo a Paesi sudamericani, asiatici e africani. Mi è venuta una curiosità. Ho preso la graduatoria sulla corruzione percepita di Transparency e ho incrociato i dati dei quaranta Paesi  testati dall’Università: i cinque che hanno restituito più portafogli (nell’ordine Svizzera, Norvegia, Olanda, Danimarca e Svezia) sono tra i primi sette per contenimento della corruzione, e in coda il parallelo è meno lineare ma alquanto simile. Cioè, i Paesi che restituiscono più portafogli pensano che i loro politici non siano corrotti, mentre i Paesi che ne restituiscono di meno  pensano che i loro lo siano molto. Noi, fra l’altro, ci riveliamo più disonesti (ventiquattresimi) di quanto ci crediamo corrotti (diciottesimi), e qui nessuno stupore: i briganti di palazzo sono nient’altro che il riflesso benevolo di noialtri briganti e mezzo.

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