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SUI NAVIGLI L’ECCELLENZA DEL “RE INCISORE”

La storia di Gigi Pedroli, che è poi storia della città di Milano nel secolo scorso, merita uno storytelling, che potrebbe intitolarsi Miracolo a Milano

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Breve recensione de
Il segreto del Naviglio Grande, a cura di Giangiacomo Schiavi, pubblicata sul Corriere della Sera del 25 novembre 2019 – Le altre recensioni, commenti e lettere sullo stesso libro sono raccolti nella pagina web dedicata al libro [1].
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Gigi Pedroli e la sua scuola di incisione aperta a tutti sul Naviglio Grande ogni sabato mattina

Caro Schiavi, ho letto una bellissima storia di fiducia e speranza che mi ha fatto scoprire un libro di Pietro Ichino. Si parla di un re dell’incisione, Gigi Pedroli, che non conoscevo e vorrei condividere con il Corriere.
Marcella Boatti

LA RISPOSTA DI GIANGIACOMO SCHIAVI

Il libro si intitola Il segreto del Naviglio Grande (ed. Tralerighe), e racconta la storia di uno di noi, che però non è nato in via Gluck, come cantava Celentano, ma in un buco di via Sciesa e a due anni è rimasto orfano di padre e di

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Pedroli – Quater pass in Galeria (Acquaforte)

madre. Il Gigi Pedroli, pòr fioeu, cresce con le zie, scuola Rinnovata Pizzigoni, poi elementari di via Monviso, dove la maestra “giovane italiana” lo boccia perché nel sabato fascista non porta la camicia nera. Lui disegna, ma è povero, così lo mandano al Don Guanella, che avvia a un mestiere gli orfanelli, poi alla scuola serale di disegno del Comune. La fortuna arriva sul tram 12 dove conosce la moglie Gabriella Casarico, e con l’assunzione allo studio grafico Stip: il suo talento viene premiato, diventa pittore, incisore, scultore, musicista, e sull’Alzaia del Naviglio crea il Centro dell’Incisione, eccellenza milanese. Ma il Pedroli vale più di queste righe: merita uno storytelling. Miracolo a Milano.

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