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IL SEGNO DELLA BRIGHELLA

Pittrice e disegnatrice di rebus di straordinario talento, Maria Ghezzi era stata per una vita intera la compagna di Giancarlo Brighenti, colonna della Settimana Enigmistica: un legame che essi vollero riprodurre negli pseudonimi: Briga lui, La Brighella lei

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Articolo pubblicato sul sito del [1]Corriere della Sera [1] il 22 febbraio 2021  .
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Con Maria Ghezzi lo scorso 30 gennaio

Se Giancarlo Brighenti, colonna della Settimana Enigmistica dal 1946 fino alla fine del secolo scorso, può considerarsi il padre del rebus italiano moderno, Maria Ghezzi può considerarsene a pieno titolo la madre. Non perché è stata la sua compagna per l’intera vita, da quando si incontrarono per caso, ventenni, subito dopo la guerra durante una vacanza in montagna; ma perché – disegnatrice e pittrice di straordinario talento – dei rebus più belli da lui ideati, come di mille altri, è stata da allora un’interprete e realizzatrice di ineguagliata bravura. Grandi artisti entrambi nel gioco delle parole e delle immagini, vollero il loro sodalizio artistico rappresentato anche nei loro pseudonimi: Briga lui, La Brighella lei.

Il rebus è come un messaggio cifrato che l’autore invia al solutore: un messaggio il cui linguaggio segreto si basa sul duplice significato di alcune parole oppure sulla possibilità di usarne alcune come “materia prima” per costruirne altre composte dalle stesse lettere, nella stessa sequenza. Finché nel messaggio vengono utilizzati soltanto degli oggetti (per esempio una pera contrassegnata con una O, per significare “opera”) non occorre un’arte sopraffina per realizzarne l’immagine; ma quando questa deve rappresentare il carattere di una persona, oppure un suo sentimento, oppure ancora un suo atteggiamento particolare nei riguardi di un’altra, il talento del disegnatore diventa decisivo per la qualità del rebus, quando non è addirittura una condizione per la sua stessa esistenza. Di questo talento, e della capacità di porlo in modo geniale al servizio di questo vero e proprio particolarissimo genere letterario, Maria Ghezzi era dotata più di chiunque altro.

Nata il 23 febbraio di 94 anni fa, è mancata improvvisamente oggi nei pressi della sua casa di via Piave: un vero museo dei disegni e dei dipinti di una vita intera, tra i quali bellissimo il ritratto del Briga, suo compagno amatissimo. Non più di due settimane fa mi volle fare dono del disegno originale di uno dei suoi rebus più belli e più famosi: quello ripreso pari pari dal quadro in cui Fabio Fabbi ritrasse Anita Garibaldi morente. La soluzione (due parole rispettivamente di 6 e 9 lettere) è “eroina spacciata”.

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