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N. 32 – 10 novembre 2008

VALUTAZIONE E TRASPARENZA NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: UN PRIMO ESEMPIO DI COOPERAZIONE POSITIVA TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE PER UNA RIFORMA ISTITUZIONALE?
Il Comitato ristretto costituito presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha terminato il proprio lavoro, producendo un testo legislativo unificato [1], che sostituisce nel disegno di legge governativo numerose parti con le parti più rilevanti del disegno di legge del PD (d.d.l. n. 746/2008 [2]): in particolare in materia di valutazione, trasparenza e benchmarking; si prevede, inoltre l’istituzione di una Agenzia indipendente centrale, col compito di garantire l’indipendenza dei nuclei di valutazione periferici, coordinarne i criteri operativi, controllarne e valutarne l’operato.


Non tutti gli ostacoli, però, sono ancora superati: Cgil, Cisl e Uil lamentano una – sia pur marginale – limitazione dell’autonomia collettiva nel settore pubblico; e la vertenza per il rinnovo del contratto per gli statali è ancora aperta. Questa vicenda mette alla prova l’autonomia reciproca tra politica e sistema delle relazioni sindacali.
Per un primo giudizio in proposito leggi
l’intervista a cura di Elisabetta Povoledo per l’International Herald Tribune [3].

 

QUELLO CHE MANCA NEL DECALOGO DEL PD PER LA RIFORMA DELL’UNIVERSITA’
L’articolo di Andrea Ichino pubblicato su Il Sole 24 Ore [4] il 31 ottobre scorso muove alle proposte del Pd una critica di difetto di precisione e incisività.
Nel frattempo, il ministro Gelmini fa tesoro del dibattito in corso, correggendo parzialmente alcuni dei propri errori precedenti (ma la nuova disciplina provvisoria dei concorsi per professori e ricercatori non migliora sensibilmente la situazione).

 

CONTRO L’APARTHEID AI DANNI DEI GIOVANI, PER L’UGUAGLIANZA DI OPPORTUNITA’
Come costruire un mercato del lavoro aperto alle nuove generazioni: l’intervista a cura di Enrica Lattanzi [5], in corso di pubblicazione su Il settimanale della Diocesi di Como, a seguito dell’incontro del 27 ottobre nella città lariana con gli imprenditori e i dirigenti cattolici dell’UCID.
Sull’aumento delle differenze nella struttura ed entità delle retribuzioni  v. l’intervista a cura di Gaia Fiertler [6], in corso di pubblicazione su Il Mondo di questa settimana: semplificazione delle discipline legislative e contrattuali non significa appiattimento dei trattamenti; al contrario, la riforma della struttura della contrattazione collettiva porterà un aumento delle differenze. Questo è accettabile, se ne deriverà un aumento della torta da spartire e se il sistema sarà in grado di garantire sicurezza per i più deboli e una vera uguaglianza di opportunità per tutti.
Intanto a Roma si sono avviati i lavori della Consulta del Lavoro e del Welfare del Pd, in preparazione della Conferenza Programmatica del febbraio prossimo.