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CONSERVATORI MUSICALI CHIUSI ALLE NUOVE GENERAZIONI: LA REPLICA DELL’UNAMS

IL SINDACATO DOMINANTE NEL SETTORE DELL’ISTRUZIONE ARTISTICA NON SMENTISCE NULLA DELLA MIA DENUNCIA, MA RITIENE CHE TUTTE LE COLPE SIANO IMPUTABILI AI GOVERNI DEGLI ULTIMI VENT’ANNI

Lettera della prof. Dora Liguori, Segretario Generale dell’Unione Artisti UNAMS, pervenuta l’11 novembre 2009 in risposta al mio articolo pubblicato l’8 novembre 2009 [1] sul Corriere della Sera

Gentile Senatore, domenica 8 Novembre è apparso, a sua firma, sul Corriere della Sera un articolo dal titolo “L’ultimo concorso nel 1990. Quel merito negato nei Conservatori” (Fosse anche nato un Mozart, gli preferiremmo sempre un “idoneo” della lontana selezione). Nel corso di detto articolo Ella non solo fornisce una serie di considerazioni non proprio puntuali, ma, con riferimento diretto all’Unione Artisti UNAMS, sindacato che mi onoro di rappresentare, afferma cose che, come una volta si diceva … “non stanno né in cielo né in terra”.
Infatti Lei afferma (bontà Sua) che nel settore “non si muove foglia che l’Unione Artisti non voglia”.
Magari! … Se così fosse si sarebbero già risolti tutti i problemi che Lei lamenta. Purtroppo è da anni, o meglio dall’approvazione all’unanimità, da parte del Parlamento della legge di riforma 508/99 per Accademie e Conservatori, che l’Unione Artisti invoca dai vari Ministri che si sono avvicendati (nell’ordine, Sottosegretario Guerzoni e Ministri Moratti, Mussi e Gelmini) di dare attuazione ai regolamenti previsti nella legge 508, onde mandare l’intero settore a regime. Ma detti Ministri, dopo ritardi insostenibili, quando hanno emesso i regolamenti lo hanno fatto, al 50%, in perfetta contraddizione con quanto era nello spirito e nella volontà della legge base. Le proteste dell’Unione Artisti UNAMS (tutte documentabili) sono rimaste inascoltate.
Appare evidente che i Ministri di turno hanno sempre preferito, forse non ritenendo la formazione artistica di vitale importanza, abbandonare il settore a scelte rivelatisi discutibili dell’Amministrazione (vedesi Sentenze varie) con i risultati che Lei, oggi, deplora. E’ chiaro che le responsabilità ricadono, comunque, sul potere politico che, disattento, ha mancato ieri ed oggi di vigilare; senza dimenticare quei sindacati che hanno condiviso le scelte di cui sopra.
Per quanto poi attiene a probabili differenze che sussisterebbero fra docenti vincitori di concorsi per esami e titoli o per soli titoli, a nostro giudizio, esse non esistono. Le rammento che nelle Università i concorsi si fanno per soli titoli. Se poi nelle maglie dei concorsi una risibile percentuale d’incapaci riesce ad essere idoneo, ciò fa parte di un malcostume deprecabile e presente, purtroppo, in qualunque settore, sia della formazione che altro.
Ultima preghiera: se Le sta a cuore il settore La preghiamo di chiedere, nella Sua qualità di Senatore, all’attuale Ministro, sul perché, mentre intende (forse a ragione) razionalizzare il numero esorbitante di cattedre presenti nelle Università, nel contempo procede in maniera del tutto difforme nei Conservatori e nelle Accademie. Infatti in queste Istituzioni, tramite uno dei decreti attuativi di cui sopra, le cattedre di base sono state polverizzate in “trecentomila” inutili cattedre. Detta operazione si commenta da sola poiché, di certo, produrrà gli effetti deleteri già avvenuti nelle Università.
Su questa ultima iniziativa, il sindacato Unione Artisti non ha mancato di protestare in tutte le sedi possibili e continua a farlo. Non ci risulta che CGIL, CISL e UIL abbiano fatto altrettanto, anzi …
Professoressa Dora Liguori