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CARLO SMURAGLIA, UN MODELLO DI INTEGRITÀ E DI COERENZA

Partigiano, avvocato penalista in anni difficili, giuslavorista impegnato principalmente sul terreno dei diritti fondamentali della persona, presidente del Consiglio regionale lombardo, membro del CSM, senatore, presidente dell’ANPI,  sul piano istituzionale non ha mai derogato a un rigoroso criterio di imparzialità e trasparenza

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31 maggio 2022 

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Carlo Smuraglia

Questa notte, all’età di 98 anni, è mancato Carlo Smuraglia. È stato impegnato giovanissimo nella Resistenza, poi come penalista in campo forense in anni difficili, a Pisa e a Milano. Sul piano accademico è stato allievo della professoressa Luisa Riva Sanseverino, professore incaricato di Storia dei Movimenti sindacali nell’Università degli Studi di Milano dal 1967, dal 1975 straordinario di Diritto del Lavoro nello stesso Ateneo, dove ha partecipato in questa veste alla fondazione della Facoltà di Scienze Politiche e dell’Istituto di Diritto del Lavoro e Politica Sociale, che sarebbe poi diventato negli anni ’90 il Dipartimento di Scienze del Lavoro. La sua attività di ricerca è stata dedicata prevalentemente ai temi dei diritti fondamentali della persona nel rapporto di lavoro, dalla sicurezza e salute alla libertà e dignità, al diritto di sciopero. Consigliere regionale fin dalla fondazione della Regione Lombardia, nel 1970, è stato Presidente del Consiglio regionale dal 1978 al 1980 e convinto sostenitore della riforma regionalista. Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura, senatore dal 1992 al 2001. Dal 2011 al 2021 presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Nella comunità accademica – fedele alla scuola della sua Maestra – si è sempre distinto per la trasparenza totale e il rifiuto di ogni forma di clientelismo nel reclutamento degli allievi propri e altrui. La sua figura di studioso, di avvocato e di politico resta come un modello di integrità e di coerenza.

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