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LA GUERRRIGLIA CONTRO IL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO

Abbiamo un bisogno urgente e vitale di nuove fonti di approvvigionamento di gas; ma la Soprintendenza solleva obiezione circa l’intonazione del colore della nave addetta alla trasformazione del gas liquido con il paesaggio

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Lettera pervenuta il 21 settembre – Segue la mia risposta – In argomento v. anche il mio articolo sulla disponibilità degli italiani a compiere qualche sacrificio per opporsi all’aggressione di Putin contro l’Ucraina, colpevole di aver manifestato l’intenzione di aderire alla UE:
La questione scottante di cui non si discute [1]

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[2]Caro professore, la conferenza dei servizi che deve autorizzare il rigassificatore di Piombino è composta da 36 (sì, trentasei) enti. Sono state presentate 62 osservazioni e note a cui andrà data risposta attraverso controdeduzioni. La soprintendenza ha sollevato il problema del colore della nave della Snam, Golar Tundra, che non si intona al paesaggio. Il presidente della Regione Toscana ha preannunciato che rilascerà la concessione per tre anni e non per i 25 richiesti dalla Snam e ha presentato dieci richieste del valore di circa 600 milioni di euro come contropartita per ospitare il rigassificatore. Il sindaco di Piombino valuterà il ricorso all’autorità giudiziaria per bloccare l’opera se venisse autorizzata. Nel frattempo in Germania di rigassificatori ne hanno fatti sei.
Cordiali saluti
Bruno Detti (Grosseto)

Sembra che nessuno si renda conto della gravita della crisi energetica che stiamo attraversando, né della gravità della crisi geopolitica da cui essa nasce. Intanto Putin continua a bombardare gli ospedali, le scuole, le centrali e le dighe idroelettriche in Ucraina. Quanto deve avvicinarsi l’aggressore alla nostra backyard perché ci rendiamo finalmente conto dell’entità della minaccia di fronte alla quale ci troviamo?   (p.i.)

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