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N. 87 – 25 gennaio 2010

IL DUALISMO FEROCE DEL MERCATO DELLAVORO IN ITALIA: LA CRISI LA PAGANO (QUASI) SOLTANTO I GIOVANI

Uno studio dell’Ocse mostra un’Italia bizzarramente “democratica” nel modo di affrontare la crisi: ha deciso tutto la maggioranza anziana e lo ha fatto interamente a proprio favore, scaricando tutto il costo della recessione sui giovani. Leggi l’articolo di Federico Fubini sul Corriere della Sera del 23 gennaio [1].

ABBASSARE L’OBBLIGO SCOLASTICO A 15 ANNI: UNA SCELTA MIOPE
Il problema del 5% di ragazzi che smettono  di studiare dopo la terza media è reale; ma lo si dovrebbe affrontare costruendo per loro occasioni effettive di istruzione ulteriore, non – come vuol fare il ministro Sacconi – rinunciando ad allineare l’Italia ai maggiori Paesi europei, dove l’obbligo scolastico si estende fino ai 16 anni. Leggi l’articolo di Irene Tinagli pubblicato su La Stampa del 22 gennaio [2].

UNA OMONIMIA E UNA NOTIZIA TOTALMENTE INFONDATA
Circola il gossip secondo cui il prof. Pietro Micheli [3], recentemente nominato nella Commissione centrale per la valutazione e a trasparenza delle p.a. (anche con il mio sostegno) per la sua competenza specifica maturata in anni di lavoro in Gran Bretagna, sarebbe mio genero. L’equivoco nasce da una (parziale) omonimia; il marito di mia figlia è Lorenzo Micheli [4], professore all’Istituto Musicale di Aosta: nessuna parentela neppure lontana tra i due Micheli.

DECOLLA LA NUOVA AUTORITA’ INDIPENDENTE. MA LA VALUTAZIONE IMPOSTA PER LEGGE NON BASTA
La Commissione centrale per la valutazione e la trasparenza delle p.a. [3] muove i primi passi, dandosi regolamento [3] e codice etico [3]. E’ indispensabile, comunque, che la cultura della valutazione si sviluppi dal basso, nell’agire concreto delle organizzazioni, e non solo come adempimento di un obbligo imposto dall’alto: leggi l’articolo di Mita Marra su lavoce.info del 22 gennaio 2010 [5].

UN LETTORE CHIEDE: “PERCHE’ LEI NON SI ATTIVA PER HAITI COME HA FATTO PER L’AQUILA?”
Vedi la lettera e la mia risposta [6].

 

 

 

Errata corrige: la Newsletter del 18 gennaio scorso è stata spedita per sbaglio con il numero 87; il numero corretto (col quale essa compare nella apposita sezione del sito [7]), è 86.