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QUEI POCHI SOLDI SONO SPESI BENE

L’INDIPENDENZA E COMPETENZA DELL’AUTHORITY HA UN (PICCOLO) COSTO, CHE VALE LA PENA DI PAGARE.

Intervento di Pietro Ichino e Maurizio Castro (senatore del PDL, membro della Commissione Lavoro del Senato) pubblicato dal Riformista il19 novembre 2008 in risposta a un articolo di Tommaso Labate pubblicato il giorno prima.

          In un articolo comparso sul “Riformista” di ieri, Tommaso Labate si duole del fatto che nel disegno di legge sul lavoro nelle amministrazioni pubbliche approvato la settimana scorsa dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato si preveda uno stanziamento di un milione e mezzo per le retribuzioni dei cinque Commissari cui verrà affidata la rappresentanza e direzione dell’Agenzia centrale per la valutazione e trasparenza; e osserva che nel disegno di legge governativo originario era invece prevista la gratuità della loro prestazione. T.L. omette però di informare i lettori del fatto che la natura e le funzioni di questo organo hanno subito un mutamento assai rilevante in questa prima fase dell’iter parlamentare della legge: mentre il disegno originario del Governo lo configurava come un puro e semplice organo amministrativo del ministero, nel testo approvato dalla Commissione esso assume la natura di Agenzia indipendente, con funzioni di maggiore incisività e responsabilità (di garanzia dell’indipendenza e della trasparenza del funzionamento di tutti i nuclei di valutazione di settore e comparto, di controllo della loro efficienza e correttezza, di validazione e coordinamento della loro attività in modo da rendere comparabili i risultati, di importazione delle migliori tecniche ed esperienze che in questa materia si offrono nel panorama internazionale, di arbitraggio fra amministrazioni e cittadinanza in caso di contestazioni).
          Stante il ruolo delicato e difficile che si attribuisce all’Agenzia, la Commissione, per un verso, ha ritenuto poco realistico pensare che tale ruolo possa essere svolto in modo efficace da persone che, non essendo retribuite, vi si potrebbero dedicare soltanto saltuariamente, nei ritagli di tempo: nei Paesi dove queste funzioni sono svolte in modo efficace, i responsabili della valutazione lavorano a tempo pieno e sono per questo congruamente retribuiti. Per altro verso, la maggioranza ha convenuto con l’opposizione che gioverebbe molto all’incisività dell’operato dell’agenzia il fatto che a dirigerla siano chiamate anche persone che abbiano svolto negli anni passati la stessa funzione nelle audit commissions dei Paesi dove la valutazione indipendente è sperimentata da decenni, dove dunque si è accumulato un notevole know-how in questa materia. Se vogliamo attirare in casa nostra i migliori analisti e valutatori delle amministrazioni del Nord-Europa, dobbiamo evidentemente stanziare il necessario per offrire loro, oltre a un trattamento competitivo, anche un congruo incentivo a trasferirsi da noi.
          L’unico vantaggio che abbiamo, nell’essere un Paese arretrato sta nel poter bruciare le tappe del progresso attingendo alle esperienze straniere più avanzate. Acquisire il know-how accumulato in quei Paesi ci costerà qualche centinaio di migliaia di euro; ma sarà probabilmente l’investimento di gran lunga più redditizio tra tutti quelli che le nostre amministrazioni pubbliche hanno fatto fin qui.

Maurizio Castro, senatore del PDL
Pietro Ichino, senatore del PD