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REFERENDUM SULL’ACQUA: UNA LETTERA INTERESSANTE

SU QUESTA MATERIA DAVVERO STA TRIONFANDO LA DISINFORMAZIONE

Lettera pervenuta il 27 luglio 2010, a seguito del mio editoriale telegrafico per la Newsletter n. 113 [1]

Caro Professore,
lavoro in un azienda che gestisce il servizio idrico integrato, spero quindi di sapere cosa vuol dire portare nelle case l`acqua potabile e anche non scordiamocelo depurare e gestire le acque reflue (nella tariffa oggi si pagano tutte e tre queste voci….ma quanti lo sanno?!).
Quelli che hanno firmato il referendum mi sembra che vogliano una sola cosa: non pagare l`acqua, cosa ben diversa dallà gestione pubblica dell`acqua.
Coloro che hanno raccolto le firme avvicinavano i cittadini con questo slogan : firma cosi non pagherai l`acqua….chi non avrebbe firmato per questa utopia?�
Ecco perche` sono state raccolte tutte queste firme. Inoltre in questa confusione generale a rendere piü ignorante i cittadini ci si sono messi anche i giornalisti e (haime!) anche Rai 3, che con le loro inchieste (sempre le stesse riciclate) hanno fatto vedere solo i casi estremi accaduti  in italia: Agrigento, Arezzo, Latina, dimenticando i numerossisimi esempi virtuosi che anche l`italia a volte sa produrre. I molti investimenti che si stanno facendo per migliorare la rete idrica e fognaria nonostante il Governo non investa risorse  da 30 anni, i progetti con le scuole, i fontanelli pubblici, i depuratori….. opere che non si vedono che sono sotto terra,ma che sono fondamentali per tutti noi.
Se la fiscalitä generale avesse tutte le risorse necessarie `per fare gli investimenti allora anche io sarei favorevole a una gestione pubblica della risorse e se fossimo un paese piü serio  prevederei delle fasce tariffarie a seconda del reddito.
Nessuno o pochissimi di coloro che andranno a votare il referendum saranno in grado di capire quei complicatissimi quesiti, ma forse è tutto previsto….il quorum sarä difficile raggiungerlo e il servizio idrico non avrä risolto i suoi problemi.
Cordiali saluti
C:S: