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CASO REGENI: LA PRIVACY AL SERVIZIO DEGLI ARCANA IMPERII

NON ILLUDIAMOCI CHE L’ “OPACITÀ DA PRIVACY” SIA CONFINATA SULLA SPONDA MERIDIONALE DEL MEDITERRANEO: PUR SE IN MINOR MISURA E A PROTEZIONE DI CRIMINI MENO ORRENDI, IN QUELLA OPACITÀ CI RISPECCHIAMO QUOTIDIANAMENTE ANCHE NOI

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 387, 10 aprile 2016.

Schermata%202016-01-31%20alle%2018_27_04 [1]Lo sberleffo atroce con cui le autorità egiziane hanno risposto alla richiesta di quelle italiane dei tabulati telefonici relativi ai luoghi del rapimento e del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, opponendo la tutela costituzionale della privacy, deve servire di monito a tutti. La protezione della riservatezza, se applicata come valore assoluto, “non negoziabile”, non suscettibile di bilanciamento con alcun altro valore [2] – sia esso quello della persecuzione dei crimini, o quello della trasparenza delle amministrazioni [3], della libertà della ricerca scientifica, della libertà di informazione –  diventa uno strumento di protezione degli arcana imperii. La democrazia è innanzitutto libertà di informazione e legalità; se la privacy non viene debitamente contemperata con questi valori, essa si trasforma in un puntello della dittatura. L’abuso di questo valore compiuto dalle autorità egiziane disegna una caricatura provocatoria della privacy: un atroce sberleffo, appunto; però attenzione: è solo meno clamorosamente evidente, ma non diverso nella struttura e non meno insidioso per la democrazia, l’abuso della privacy che si compie quotidianamente anche dalle nostre autorità competenti.

thFP3T5L6Y [4]È quel che accade tutte le volte in cui si legittima, in nome di questo male inteso principio giuridico, il diniego di accesso a documenti delle amministrazioni pubbliche [5], ai dati inerenti a prestazioni e retribuzioni dei pubblici dipendenti e alle relative valutazioni [6]; o si impedisce ai ricercatori  l’uso di data set indispensabili; o si dilata oltre misura, nel disegno di legge sulla trasparenza, la discrezionalità delle amministrazioni circa i casi in cui il principio di riservatezza prevale [7] su quello della full disclosure. Non illudiamoci che l’ “opacità da privacy” – se così possiamo chiamarla – sia confinata sulla sponda sud del Mediterraneo: pur se in minor misura, e a protezione di crimini meno orrendi, in quella opacità ci rispecchiamo quotidianamente anche noi.

 

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