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UNA CHIAREZZA CHE STUPISCE

“Capita, seppur di rado, di incontrare attraverso uno scritto persone sconosciute, che ti pare abbiano percepito e compreso i tuoi stessi pensieri esprimendoli con una chiarezza che stupisce: così in questo libro molte pagine ci hanno chiarito situazioni e valutazioni sul tema del lavoro che non eravamo riusciti a mettere a fuoco”

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Messaggio pervenuto il 9 ottobre 2019 –
Tutte le lettere, commenti e recensioni de La casa nella pineta sono facilmente raggiungibili attraverso la pagina web dedicata al libro [1]  .
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Caro Ichino, quest’estate mia moglie Silvana e io abbiamo letto con vivo interesse il suo ultimo libro La casa nella Pineta. Il suo libro, che poi abbiamo consigliato a diversi amici, ci ha da subito coinvolti sia per le vicende narrate della sua famiglia, sia per il tema del lavoro che rimane come filo conduttore del testo e ancor più della sua personale esistenza.

Capita, seppur di rado, di incontrare attraverso uno scritto persone sconosciute, che ti pare abbiano percepito e compreso i tuoi stessi pensieri esprimendoli con una chiarezza che stupisce. Così nel caso del suo libro, molte pagine hanno chiarito e descritto situazioni e valutazioni sul tema del lavoro che negli ultimi anni si sono in noi via via consolidate.

[2]Da circa due anni con alcune famiglie amiche abbiamo espresso la necessità di trovarci per discutere sul tema del lavoro, partendo dall’esperienza personale di lavoratori impegnati nel mondo  variegato delle professioni o dell’impresa. Avendo tutti avuto un’ educazione cattolica abbiamo scelto di trovarci rileggendo l’enciclica di Giovanni Paolo II Laborem Exercens, e facendoci aiutare dal magistero della dottrina sociale della Chiesa. Abbiamo così discusso e animato alcune serate tra amici avendo a cuore di approfondire cosa significhi oggi essere un buon lavoratore. Abbiamo riscontrato che con difficoltà si trovano spazi ed ambiti di approfondimento sul tema che in qualche modo possano aiutare a vivere il nostro quotidiano impegno lavorativo. Sindacati, partiti e parrocchie non paiono oggi orientati a tale importante impegno. Ci sentiamo responsabilmente chiamati anche ad indicare ai nostri figli una buona educazione al lavoro.

Nel ringraziarla per averci regalato belle pagine e numerosi spunti di riflessione, le chiediamo se fosse disponibile a “spendere una sera ” per discutere con noi . Non potremmo certo offrirle elaborazioni accademiche, ma il solo contributo di cittadini che hanno insieme voglia di lavorare e di tener vivo ogni giorno il perché del doversi alzare la mattina per andare al lavoro con desiderio.

Giorgio e Silvana Grassi (Concorezzo)

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