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… RITORNO (NEL RICORDO) A PIEDI O IN BICICLETTA LUNGO IL NAVIGLIO GRANDE VERSO CASSINETTA, ROBECCO E BOFFALORA

“[…] L’immagine così viva dei luoghi e la cura delle loro descrizioni li fanno apparire come un patrimonio che appartiene ai protagonisti dell’opera, ma allo stesso modo a colui che l’ha scritta […]”

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Lettera pervenuta il 10 dicembre 2019 – Le altre lettere, commenti e recensioni de
Il segreto del Naviglio Grande sono raccolte nella pagina web dedicata al libro [1]
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Pallanuoto nel Naviglio Grande, a Milano alla sua confluenza nella Darsena, all’inizio del secolo XX

Gentile Professore, Il segreto del Naviglio Grande, che ho appena finito di leggere, ha accompagnato con serenità numerose delle mie ore. Col racconto, ho seguito, oltre alla storia dei suoi protagonisti, quella del territorio dei Navigli milanesi che, nelle pagine finali, lei definisce “il tesoro nascosto che è stato scoperto”, sino ad arrivare alla loro rinascita attuale e mi sono sentito riportato ai tempi della mia vita a Novara quando mi piaceva percorrere a piedi o in bicicletta proprio quel Naviglio Grande verso Cassinetta di Lugagnano, Robecco e Boffalora.

Penso che questo suo bel libro sia anche altrettanto autobiografico come La casa nella pineta [3], perché l’immagine così viva dei luoghi e la cura delle loro descrizioni li fanno apparire come un patrimonio che appartiene ai protagonisti dell’opera, ma allo stesso modo a colui che l’ha scritta.

L’umanità che nel libro emerge dalle storie delle famiglie che si sono susseguite nel tempo ci dà una speranza e, forse, una certezza: che quel bel percorso di persone, delle loro relazioni, del loro cuore, delle loro vicende, della loro inventiva e delle loro scoperte non si esaurisca, ma possa costituire un simbolo ed un riferimento che si rinnovi ancora per gli anni a venire, col medesimo riguardo che ha consentito di rinnovare le Alzaie, la Darsena e l’acqua del Naviglio ritornata limpida e ricca di vita.

La ringrazio e faccio a lei e a noi stessi gli auguri più sinceri di tornare a leggerla ancora per altre opere come queste. Con tanta cordialità,

Giovanni Rossi (Verona)

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