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N. 526 – 13 luglio 2020

UN RUOLO PER IL PD – 1. L’ALTERNATIVA A ROMANIZZARE IL M5S
Un modo per ancorare davvero l’Italia alla UE e all’Occidente, diverso dall'”alleanza strategica” con il M5S teorizzata da Dario Franceschi, e molto migliore. Sarà online domani il mio primo editoriale telegrafico di oggi [1], pubblicato contemporaneamente da il Foglio, che risponde alla domanda posta da Alessandro Maran sullo stesso quotidiano martedì scorso [2].

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La responsabile nazionale Pd per la Funzione Pubblica

UN RUOLO PER IL PD – 2. RICONCILIARE LE DUE ITALIE
Un partito che ambisce a essere la spina dorsale della democrazia del Paese non può eludere il problema della lacerazione tra l’Italia cui tutto è dovuto e l’Italia dei non garantiti: leggi il mio secondo editoriale telegrafico di oggi [4], che è anche la mia risposta a un intervento recente della responsabile nazionale Pd per la funzione pubblica.

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L’intervistatore, Vincenzo A. Poso

DIALOGO SU L’INTELLIGENZA DEL LAVORO (E DINTORNI)
Il mio itinerario intellettuale ed esistenziale, dal decennio di lavoro nella Cgil milanese agli esordi dell’impegno universitario con i professori Luisa Riva Sanseverino e Carlo Smuraglia, poi alla collaborazione con Giuseppe Pera per la Rivista italiana di diritto del lavoro e con Luigi Mengoni per il Trattato di diritto civile e commerciale; dalla prima esperienza parlamentare nell’VIII legislatura a quella nella XVI e nella XVII. Leggi l’ampia intervista a cura di Vincenzo Antonio Poso [6], pubblicata sulla rivista trimestrale Diritti Lavoro Europa.

[7]UN’IDEA SBAGLIATA DELLO SMART WORKING
Senza l’indispensabile ammodernamento delle amministrazioni sul piano tecnico, organizzativo e culturale, un emendamento di maggioranza in discussione alla Camera rischia di fare della possibilità di lavorare da casa un privilegio per una parte dei dipendenti pubblici. È online il mio articolo pubblicato lunedì scorso su lavoce.info [8].

[9]TRE DOMANDE PER SMASCHERARE IL FALSO SMART WORK
Per esempio, quello degli addetti alle cancellerie che non hanno accesso alla Rete Unica Giustizia, della funzionaria di consolato che non risponde alle mail e il cui cellulare non compare sul sito, degli studi notarili che non comunicano a distanza con gli uffici comunali dello stato civile: quando il lavoro agile non è posto in condizione di poter funzionare [10]. Leggi anche la lettera molto significativa di una dipendente pubblica comparsa su il Giorno il 1° luglio: I difetti di impianto del lavoro agile nel settore pubblico [11].

[12]I RISCHI E GLI ABUSI DEL SOSTEGNO DEL REDDITO
L’impressione è che il Governo stia utilizzando troppo disinvoltamente lo strumento dell’integrazione salariale, sottovalutando sia il rischio degli abusi, sia quello di un dannoso addormentamento del tessuto produttivo. Leggi la mia intervista pubblicata martedì su il Foglio [13].

[14]IL MERCATO DEL LAVORO DEI CINQUANTENNI
I dati statistici indicano una difficoltà nel mercato del lavoro maggiore per i ventenni che per i quaranta-cinquantenni. Che cosa può ostacolare la rioccupazione di un lavoratore maturo. È online la mia intervista al settimanale Elle [15], uscita martedì.

[16]UN NUOVO MASTER IN SERVIZI PER L’IMPIEGO
Istituito dall’Università degli Studi di Milano, con possibilità di copertura integrale della retta di iscrizione mediante la DUL-Dote Unica Lavoro della Regione Lombardia, si svolgerà nell’anno accademico 2020-21. Sono online tutti i dati [17] relativi ai contenuti formativi e didattici, il corpo docente, modalità e termini per l’iscrizione.

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[19]LA POLITICA DEL LAVORO PER USCIRE DALLA CRISI
Far funzionare bene l’incontro fra domanda e offerta serve non soltanto per mettere a frutto i giacimenti occupazionali oggi non utilizzati, ma anche per rendere il Paese più attrattivo verso il meglio dell’imprenditoria mondiale, così aumentando la domanda di lavoro. Leggi la mia intervista al mensile Tempi [20], in occasione della pubblicazione de L’intelligenza del lavoro [21].

[22]UNA SORTA DI SEGUITO DE LA CASA NELLA PINETA
Non si arriva mai sufficientemente preparati alle grandi prove della vita; ma nulla si improvvisa, tutto è il frutto di un cammino, di esperienze vissute, di insegnamenti recepiti, che poi arrivano in soccorso. Leggi l’articolo di Irene Trentin pubblicato su Avvenire [23] del 28 giugno.