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N. 532 – 16 novembre 2020

[1]I SOMMERSI E I PRIVILEGIATI
Sconcerta l’afasia del centro-sinistra e del sindacato sulla frattura sociale, conseguente alla pandemia, tra chi è privato del lavoro e del reddito e chi non perde un euro a causa della crisi, o addirittura ne trae beneficio: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi [2].

[3]USARE I FONDI UE PER USCIRE DAL VECCHIO EQUILIBRIO
Invece del “lavorare meno per lavorare tutti”, secondo la ricetta che il segretario della Cgil torna a proporre, perché non investiamo robustamente su un sistema di servizi alle famiglie e alle persone non autosufficienti, che dia lavoro ai giovani e, indirettamente, favorisca l’aumento della quota di occupazione femminile? Leggi il mio secondo editoriale telegrafico di oggi [4].

[5]I RIDER TRA SUBORDINAZIONE E AUTONOMIA
Si profila la convivenza tra modelli diversi di inquadramento giuridico-contrattuale del platform work, che potrebbe addirittura trovare riconoscimento in un unico contratto collettivo di settore, dedicato a disciplinare al tempo stesso, ma separatamente, le collaborazioni subordinate e quelle autonome: leggi il mio articolo pubblicato l’11 novembre su lavoce.info [6]

[7]IL BONUS BICICLETTA CON LA RUOTA A TERRA
Il flop del sistema informatico che avrebbe dovuto assicurare la distribuzione dell’incentivo nel “click day” del 3 novembre denuncia quanto sia ancora indietro la digitalizzazione delle nostre amministrazioni. Leggi il mio terzo editoriale telegrafico di oggi [8].

[9]IL DIBATTITO SULLA SEPARAZIONE VECCHI/GIOVANI PROSEGUE
È online un nuovo articolo di Carlo Favero, Andrea Ichino e Aldo Rustichini [10], dopo il precedente di due settimane fa [11], pubblicato anche questa volta sul quotidiano Il Foglio e sul sito lavoce.info [12]. In tema v. anche il vivace scambio tra Alessandra Servidori e me [13] sul Diario del Lavoro [14].

[15]

SULLA TRASPARENZA E C [16]ONFRONTABILITÀ DELLE RETRIBUZIONI
La “zona grigia” fra lavoro subordinato e lavoro autonomo sempre più larga, e  la sempre più forte necessità di renderla facilmente accessibile e attraversabile, mi inducono a ritenere auspicabile una semplificazione e maggiore trasparenza immediata della retribuzione del lavoro dipendente: leggi lo scambio in proposito con il professor Calogero Cammalleri [17] (nella foto qui a sinistra), a seguito del mio editoriale telegrafico [18]sullo stesso tema [18].

[19]DA DOVE PASSA L’EMANCIPAZIONE DEL LAVORO
La debolezza delle persone nei confronti delle imprese è dovuta per la maggior parte al difetto di servizi efficaci, che consentano loro di conoscere e usare il mercato del lavoro per allargare le proprie possibilità effettive di scelta: è online la trascrizione della registrazione dell’intervento [20] che ho svolto a Modena il 10 settembre scorso, per la presentazione de L’intelligenza del lavoro [15] nell’ambito della manifestazione Laboratorio Aperto.

[21]PROPOSTE “ANTIFRAGILI” IN TEMA DI LAVORO
“[…] Le proposte di Ichino hanno il tratto comune dell’“antifragilità”, se con questo termine indichiamo la capacità di cambiare e migliorare a fronte di shock esterni, non allo scopo di proteggersi, bensì di adattarsi […]”: leggi la recensione [22] de L’intelligenza del lavoro [15] a cura di Gemma Mantovani pubblicata l’11 novembre sul sito dell’Istituto Bruno Leoni.

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