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N. 542 – 19 aprile 2021

[1]IL “GARANTE” E LA SUA CONCEZIONE TALEBANA DELLA PRIVACY
Mentre il Parlamento Europeo e il nostro Governo si apprestano a varare misure volte a rendere conoscibile il grado di immunità delle persone al Covid-19, la nostra Autorità preposta alla protezione dei dati personali resta abbarbicata a una indifendibile posizione integralista: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi [2].

LE [3]NUOVE NORME E IL DOVERE DI VACCINARSI IN AZIENDA
Nei luoghi di lavoro dove non è possibile azzerare altrimenti il rischio del contagio, l’articolo 2087 del codice civile attribuisce al datore il potere e il dovere di adottare tutte le misure indicate dalla scienza e dall’esperienza atte ad assicurare il massimo di sicurezza ai dipendenti e a chiunque debba con essi entrare in contatto. È online la mia intervista pubblicata la settimana scorsa su Italia Oggi [4].

[5]

Lucia Valente

SE 866 CONTRATTI COLLETTIVI VI SEMBRAN POCHI
In Italia la retribuzione è fissata da ben 866 CCNL e nessuno controlla la rappresentatività dei firmatari. La radice del problema è nell’infelice formulazione dell’articolo 39 della Costituzione; ma c’è un modo semplice di risolverlo in un periodo di larghe intese, conciliando libertà e democrazia sindacale, senza irrigidire il sistema. È online anche su questo sito l’articolo di Lucia Valente, professore di diritto del lavoro nell’Università “La Sapienza” di Roma [6], pubblicato su lavoce.info [7] la settimana scorsa.

[8]OCCUPATI FINTI E DISOCCUPATI VERI
Il cambio di definizione delle due nozioni ai fini statistici rende i dati disponibili circa la perdita di occupazione molto più crudi, smascherando la finzione prodotta dal blocco dei licenziamenti. Leggi il bollettino n. 95 di Mercato del lavoro [9] News [9], organo della Fondazione Anna Kuliscioff, a cura di Claudio Negro. Ivi il link a un articolo di Andrea Garnero sullo stesso argomento, pubblicato su lavoce.info.

[10]

Dario Di Vico

LE PREVISIONI SBAGLIATE SUL LAVORO
Alcuni studiosi hanno lanciato l’allarme della “fine del lavoro”, delle mille occupazioni umane destinate a sparire sostituite dalle macchine; invece l’Economist oggi ci avverte che non sta accadendo questo: le macchine assorbono vecchie mansioni umane, ma richiedono lavoro umano nuovo e gli offrono una infinità di nuove opportunità. Leggi l’editoriale di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera [11] di martedì.

[12]STABILIZZAZIONE DEI PRECARI E CRITERIO MERITOCRATICO
Luci e ombre delle nuove norme inserite nel decreto-legge n. 44 per iniziativa del ministro della Funzione Pubblica Brunetta, che riaprono i concorsi per 125mila posti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche. Il rischio di una stabilizzazione massiva dei precari, assai poco meritocratica, nel settore scolastico. È online la mia intervista in corso di pubblicazione sul sito Acta non Verba [13].

[14]

[15]LA CASA NELLA PINETA – 1. LE VITE PARALLELE
La storia di una famiglia borghese del Novecento raccontata nel libro fa emergere una serie di somiglianze e affinità impressionanti con alcune altre, tra le quali questa di Foligno: come se quel modello di famiglia fosse stato una sorta di struttura portante della storia del nostro Paese nel “secolo breve”. Leggi la lettera dell’avvocato Angelo Mancini, mio coetaneo [16], scritta a seguito della lettura del libro.

[17]

Carlo Pellizzi, La casa nella pineta, pastello su carta, anni ’60

LA CASA NELLA PINETA – 2. LE RAGIONI DI UN COINVOLGIMENTO PROFONDO
“Avevo deciso di aspettare qualche tempo prima di scrivervi, in modo da sentirmi meno coinvolto emotivamente, ma dopo circa tre settimane la ragione fa fatica a prevalere sull’emozione“: il commento di un altro lettore che si è sentito “rappresentato” dal libro [18].