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PORTALE DEL GIORNO DELLA MEMORIA

Ogni 27 gennaio, ricorrenza dedicata al ricordo e alla riflessione sul genocidio perpetrato dai nazisti durante la seconda Guerra Mondiale e di riflesso su ogni altra tragedia analoga della Storia, su questo sito è stato messo online un piccolo contributo a questa celebrazione

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I link a tutti i post pubblicati su questo sito nell’ultimo decennio in occasione del Giorno della Memoria

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Primo Levi: il rifiuto della preghiera blasfema [1], brano tratto da I sommersi e i salvati, gennaio 2024.

“… Anche se dovesse perire tutta la popolazione della Cirenaica” [2], brani tratti da M L’uomo della provvidenza, di Antonio Scurati, Bompiani, 2020, pp. 534-540 e pp. 556-557, in occasione del Giorno della Memoria 2021.

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Foto segnaletica di Witold Pilecki all’entrata nel campo di Auschwitz, agosto 1940

Volontario ad Auschwitz [4], editoriale del 27 gennaio 2020: un libro racconta la storia vera dell’uomo che nel 1940 entrò nel più spietato campo di sterminio nazista per incarico della Resistenza polacca, e ne evase tre anni dopo, per cadere vittima di un altro regime altrettanto spietato.

Liliana Segre ricorda Auschwitz al Parlamento Europeo [5], 29 gennaio 2020: “Il 27 gennaio 1945 per noi non fu la liberazione: fu l’inizio della lunga marcia della morte”… – … e al suo ritorno a Milano, dopo la Liberazione, una ex-compagna di scuola: “Segre, dove sei stata tutto questo tempo? Da prima della guerra non ti ho più vista!”.

L’addio di Etty Hillesum [6], l’ultimo messaggio al mondo di una testimone straordinaria della fede ebraica e cristiana, scritto sul treno che la sta portando ad Auschwitz, riproposto in occasione del Giorno della Memoria 2020.

[7]Il lavoro che uccide, il lavoro che salva [8], mio intervento al convegno su La memoria del lavoro e il lavoro della memoria, promosso a Milano, alla Casa della Cultura, nel Giorno della Memoria del 2019, dal CMP-Centro Milanese di Psicanalisi Cesare Musatti: Arbeit macht frei – la perfidia nazista sta nell’uso di questa omonimia per irridere, con la menzione del lavoro nella sua accezione più alta, milioni di persone che proprio attraverso il lavoro nell’altra sua accezione, quella infernale, stanno per percorrere l’ultimo tratto del percorso loro riservato verso lo sterminio.

Tutti dovevano morire, noi compresi [9], Brano estratto, nel Giorno della memoria 2018, dal libro di Shlomo Venezia, Sonderkommando Auschwitz, Rizzoli, 2007, pp. 127-130: la pagina sconvolgente in l’ebreo greco deportato ad Auschwitz, addetto al forno crematorio, assiste all’entrata nella camera a gas di un proprio parente.

Fu soprattutto l’indifferenza ad avere il sopravvento [10], un brano dal libro di Aldo ZarganiPer violino solo. La mia infanzia nell’aldiqua (1938 – 1945), ed. il Mulino 2010, pag. 36, riproposto in occasione del Giorno della Memoria 2017.

Parliamo di Armin Wegner, il Lawrence degli Armeni [11], articolo di Gianantonio Stella pubblicato sul Corriere della Sera il 14 gennaio 2016, riproposto in occasione del Giorno della Memoria 2016: A.W. si oppose al genocidio armeno ad opera dei turchi (che compie un secolo) e cercò di risvegliare le menti europee, giungendo a scrivere una memorabile lettera a Hitler, che rischiò di costargli la vita.

Tutta Europa è responsabile della strage [12], mio intervento in Senato in occasione del Giorno della Memoria, 27 gennaio 2016.

Come la minuscola Danimarca fu più forte di Hitler [13], il salvataggio degli ebrei danesi: documentazione dei risultati della solidarietà della nazione scandinava con gli ebrei durante l’occupazione nazista, riproposta in occasione del Giorno della Memoria 2015.

[14]Etty Hillesum, il cuore pensante del lager [15], Adelphi ha pubblicato dapprima una selezione del Diario 1941-1943 (1985) e delle Lettere 1942-1943 di E.H. (1986); poi, nel 2012-2013, l’edizione integrale di essi, nella quale ho scelto i brani qui riportati in occasione del Giorno della Memoria 2014 e del centenario della nascita della grande martire olandese, con alcuni cenni biografici e una piccola antologia dei suoi pensieri.

Meditate che questo è stato [16], poesia tratta, in occasione del Giorno della Memoria 2013, da Primo Levi , Ad ora incerta, Garzanti, 1984: “non si tratta/ di rappresaglia o rancore./ ma d’inflessibile memoria”; perché non accada mai più.

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