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N. 35 – 1° dicembre 2008

IL DISEGNO DI LEGGE PER LA TRANSIZIONE ALLA FLEXICURITY: UNA PRIMA BOZZA
Contratto collettivo di transizione al nuovo sistema, contratto di ricollocazione al lavoro tra lavoratore ed ente bilaterale, “contratto unico” di lavoro dipendente a tempo indeterminato ma flessibile: sono questi i pilastri della proposta su cui sta lavorando un gruppo di parlamentari del PD [1].

V. la bozza, ancora del tutto provvisoria, di disegno di legge (redatta sulla linea del progetto esposto nello scritto Scenari di riforma del mercato (e del diritto) del lavoro [2]) destinata a servire da canovaccio per una negoziazione analitica tra rappresentanti del mondo sindacale e di quello imprenditoriale.

 

IL DECRETO GELMINI PER L’UNIVERSITA’ E IL VOTO CONTRARIO DEL PD
Quando sono le nostre idee a fare breccia nelle scelte della maggioranza, il voto contrario non è la forma di opposizione più incisiva ed efficace: v. il testo integrale dell’intervista che il Corriere della Sera ha pubblicato il 29 novembre con un taglio rilevante [3] per motivi di spazio. 

 

I POLITICI E IL DOVERE DELLA TRASPARENZA
L’ordine del giorno presentato il 24 luglio e accolto dalla Presidenza del Senato, che prevedeva la pubblicazione on line  delle dichiarazioni dei redditi e patrimoniali dei senatori per la trasparenza dei loro interessi privati (v. Newsletter n. 21 e n. 22), non è stato attuato. Vedi la mia intervista all’Espresso uscita venerdì scorso [4].

 

DOV’E’ FINITO IL METODO SPERIMENTALE?
All’inizio della legislatura il ministro del Lavoro e del Welfare Maurizio Sacconi enunciò il proprio intendimento di seguire un metodo pragmatico: sperimentare una misura, rilevarne i risultati, discuterli e decidere se estenderla o cambiare strada. Ora, però, la detassazione degli straordinari non ha dato risultati particolarmente brillanti (si parla di un suo impatto molto squilibrato a favore dei lavoratori rispetto alle lavoratrici, dei settentrionali rispetto ai meridionali; e anche di un suo, pur modesto, effetto negativo sui livelli occupazionali); perché dunque questa misura viene riproposta, inalterata, nella legge Finanziaria? E’ quanto chiedo al ministro in una interrogazione presentata il 26 novembre [5].