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N. 205 – 18 giugno 2012

VERO E FALSO SULLA QUESTIONE DEGLI “ESODATI” (E COME RISOLVERLA)
Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi: Esodati: di chi è la colpa dello scoppio della bolla [1]. In proposito v. anche una nota di approfondimento ricca di dati attendibili [2], preparata in vista della discussione in Senato di martedì, utile per distinguere i problemi veri da quelli fasulli; e per risolverli senza contraddire lo scopo fondamentale della riforma. E la mia Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere di oggi [3], che sintetizza il contenuto della nota di approfondimento.

LA LEZIONE DI GRECO
Sembra che ad Atene ci sia di nuovo una maggioranza pro-euro. In ogni caso, la vicenda ellenica conferma la mia tesi sul nuovo discrimine politico fondamentale nella grande crisi che il Vecchio Continente sta attraversando: leggi il mio secondo editoriale di oggi [4].

       [5]

CHE COSA CI IMPEDISCE DI LAVORARE?
Il lavoro che c’è ma non si vede e gli enormi giacimenti occupazionali che avremmo a disposizione, ma non sappiamo sfruttare: scarica le slides della conferenza che ho svolto al Festival Passepartout di Asti [6] lunedì scorso.

TRASPARENZA TOTALE SULLE VALUTAZIONI DELLA RICERCA UNIVERSITARIA
Prima e dopo l’intervento di mio fratello Andrea e mio pubblicato dal Corriere della Sera giovedì [7], si è sviluppato un intenso dibattito sulla nostra proposta di… applicare la legge, che su questa materia una volta tanto è chiarissima: leggi alcuni interventi contrari, con le nostre risposte [8].

       [9]

UNA CODA INTERESSANTE DEL CONGRESSO DEI GIUSLAVORISTI SULLA RIFORMA
Al mio intervento [10] svolto al congresso di Pisa replica Oronzo Mazzotta, con una lettera aperta [11], cui fa seguito la mia risposta: Il primo dovere del giurista è interpretare lealmente la volontà del legislatore, garantendone la coerenza con il resto del sistema. È on line anche una lettera sullo stesso tema di Maria Teresa Carinci [12], anche questa con una mia breve risposta. Sempre in margine allo stesso congresso, v. anche la condivisibilissima lettera aperta di Maria Vittoria Ballestrero [13] sulla possibile funzione positiva e la (più frequente) funzione negativa delle “scuole” in seno alla comunità accademica.

CALCOLI MIOPI E GIOCHI PERICOLOSI
Stiamo attenti a non giocare col fuoco: leggi il fondo di Michele Salvati sul Corriere della Sera dell’11 giugno [14], che mi sembra dica – molto meglio – la stessa cosa che mi ero proposto di sostenere nell’editoriale telegrafico per la Nwsl n. 204 [15].

jj