Le cose necessarie subito: favorire i trasferimenti che aumentano la produttività del lavoro, attivare i percorsi che uniscono domanda e offerta, collegare strutturalmente politiche attive e passive (ANPAL e INPS) , cambiare l’ultimo comma dell’articolo 39 Cost. per dare un assetto istituzionale trasparente al sistema delle relazioni industriali
.
Schema dell’intervento introduttivo svolto all’inizio dell’incontro promosso da Base nell’ambito della serie Uniamo i riformisti, il 24 aprile 2021 – In argomento v. anche l’articolo di Marco Bentivogli, Lucia Valente e mio pubblicato su la Repubblica il 9 marzo 2021, Come si protegge sul serio il lavoro [1] .
.
- Merito dei nuovi criteri statistici applicati dall’ISTAT obbligarci a guardare in faccia la realtà: i lavoratori in CIG (e gli autonomi inattivi) da oltre tre mesi sono considerati disoccupati
- il dato del 6 aprile, riferito al mese di febbraio mostra oltre 900 occupati in meno rispetto a febbraio 2020: i “trucchi” per nascondere la disoccupazione vengono smascherati
- Cig dove si sa che il lavoro non riprenderà mai
- blocco indiscriminato dei licenziamenti da oltre un anno
- se collochiamo al 5% la soglia della disocc. frizionale, deficit grave di almeno 2 mln di posti
- ma anche impressionante aumento della categoria di “non occupati” e scoraggiati
- nello stesso tempo, l’indagine Unioncamere mostra l’esistenza di oltre un milione di
hard-to-fill-vacancies, in tutti i settori principali e a tutti i livelli professionali - abbiamo il peggiore livello di mismatch d’Europa
- aumenta l’area dei bad jobs: lavoro “nero” o “grigio”, o comunque mal retribuito, soprattutto nei settori della logistica, dei servizi alla persona, dell’edilizia e dell’agricoltura
- il tutto in un contesto generale di drammatica stagnazione della produttività del lavoro italiano, che peraltro è in atto da almeno un ventennio
Che fare
[3]A) Misure urgenti e suscettibili di essere implementate in tempi brevi
- favorire il trasferimento della forza lavoro dalle imprese marginali a quelle più produttive, in modo da favorire l’aumento della produttività del lavoro italiano
- sostituire subito il blocco dei licenziamenti con un aumento di entità e durata Naspi
- porre strutturalmente in comunicazione Inps e Anpal (il sostegno del reddito con le politiche attive), anche per attivare gli incentivi per l’efficacia delle pol. att.: altro che scioglimento!
- istituire un rapporto di sussidiarietà tra Anpal e Regioni in difficoltà sulle politiche attive
- digitalizzare il lavoro burocratico dei CpI…
- … per liberare risorse umane per l’implementazione delle politiche attive: orientamento, informazione, formazione mirata agli sbocchi esistenti; il progetto milanese dello Hub Lavoro
- risolvere la questione dell’efficacia dei CCNL puntando sulla semplice riscrittura dell’ultimo comma dell’art. 39 Cost. proposta da Lucia Valente [4], così dando anche attuazione alla direttiva UE sul minimum wage (ridurre comunque il numero dei contratti collettivi nazionali)
[5]B) Misure strategiche di largo respiro
- raddoppiare gli ITS (oggi 109 con 16.000 studenti; in Germania 954.000!) entro 5 anni (bene su questo punto il PNRR)
- attuare gli artt. 13-16 del d.lgs. n. 150/2015 istituendo l’anagrafe della formazione professionale e attivando (coll’incrocio dei suoi dati con C.O. min. Lav., albi prof. e liste disocc.) il monitoraggio capillare del tasso di coerenza tra fofrmazione professionale impartita e sbocchi occupazionali effettivi
- legare il finanziamento della formazione professionale a quell’indice di efficacia
- in ogni centro con più di 100.000 abitanti uno Hub-Lavoro sul modello di Milano come primo anello della catena dei servizi per l’incontro domanda/offerta…
- … con contemporanea offerta online degli stessi servizi (orientamento, profilazione, counselling, job self-service, ecc.) su scala nazionale, gestita da Anpal e Regioni